Il Difensore dei diritti è un’autorità amministrativa indipendente (AAI) la cui esistenza è sancita dalla Costituzione francese.
Le défenseur des droits difende le persone i cui diritti non sono rispettati e garantisce l’uguaglianza per tutti nell’accesso ai diritti. Opera in diverse aree di competenza, quali ad esempio: lotta alla discriminazione, difesa dei diritti degli utenti dei servizi pubblici, promozione e difesa dei diritti dei bambini.
Nella lotta contro la discriminazione, può rivolgersi al Difensore Civico francese qualsiasi persona fisica o giuridica che si senta discriminata o i suoi rappresentanti legali, ma anche un parlamentare o deputato francese eletto al Parlamento Europeo, o un’istituzione straniera che ha le stesse funzioni del Difensore dei diritti.
La legge individua sia le situazioni che i criteri interessati dalla discriminazione. Le situazioni possono riguardare: l’istruzione, la formazione, l’accesso al lavoro, alla carriera, ma anche l’accesso ai beni e servizi pubblici (quale può essere una scuola o i servizi sociali) o ai beni e servizi privati (come abitazione). I criteri sono definiti, in primis, dalle convenzioni internazionali e concernono le caratteristiche della persona (per esempio: l’età, l’origine, il sesso, la gravidanza, l’handicap, l’orientamento sessuale); in un secondo momento è lo stesso legislatore francese che ne ha aggiunto altri più specifici, relativi a motivi classici (quali: la nazione, il cognome, l’aspetto fisico) o a situazioni specifiche (come: il luogo di residenza, la perdita di autonomia).
Nell’ambito dell’area concernente la lotta alla discriminazione, particolarmente significativa è la lotta alla discriminazione abitativa.
Le défenseur des droits ha condotto un’indagine coinvolgendo circa 5 mila persone di età compresa tra i 18 e i 79 anni che vivono nella Francia continentale, alla ricerca di alloggi in affitto negli ultimi cinque anni. Secondo il sondaggio, il 14% degli intervistati che hanno cercato un alloggio negli ultimi cinque anni, ha dichiarato di aver subito discriminazioni durante questa ricerca. Particolarmente preoccupate le persone con disabilità, il 19% di esse, le madri single con bambini sotto i tre anni (24%), gli immigrati (30%) o le persone percepite come nere (40%). Tuttavia, le misure adottate da coloro che hanno dichiarato un’esperienza di discriminazione nella ricerca di alloggi in affitto per far valere i loro diritti risultano rari. Ciò si spiega in quanto queste procedure sono spesso percepite come complesse o addirittura dissuasive; pertanto, solo l’11% delle persone che hanno segnalato un’esperienza di discriminazione hanno poi intrapreso azioni per difendere o far valere i propri diritti.
Questa discrepanza tra la discriminazione dichiarata e le misure alla fine adottate hanno incentivato le Défenseur des droits a continuare le proprie azioni per promuovere l’accesso ai diritti e combattere la discriminazione nel patrimonio immobiliare locativo, sia privato che sociale.