Il 9 novembre 2018 si terrà, a Napoli, l’Assemblea della Macroregione Mediterranea, un’innovativa forma di democrazia partecipativa. Le Macroregioni sono state istituite dall’Unione Europea per promuovere e realizzare, tra le Nazioni interessate, la coesione territoriale, sociale ed economica, realizzando interventi in campi quali ambiente, energia, ricerca, trasporti, lotta alla criminalità, e per affrontare le sfide comuni relative ad una determinata area geografica. Oltre ai territori dell’Unione Europea sono compresi nella Macroregionegli altri Paesi extraeuropei correlati.
In un periodo in cui l’Unione Europea vive un momento di preoccupante crisi politico–economica, la Macroregione e le conseguenti politiche Macroregionali, rappresentano un’importante occasione. Quattro di esse stanno già operando (la baltica dal 2009, la danubiana dal 2010, la ionico-adriatica dal 2014 e l’alpina dal 2015). Il nuovo organismo macroregionale, mettendo in sistema associativo Nazioni con interessi areali comuni, rappresenta nel momento storico attuale uno strumento per l’Unione Europea con il quale far fronte al decadimento dei valori di unità, solidarietà e democrazia in un’Europa, vittima dello strapotere delle lobby finanziarie multinazionali. Una realtà geo-politica nella quale ogni cittadino non sia più isolato ma si senta protagonista, agendo in una logica di solidale condivisione degli obiettivi.
Questo nuovo modello rappresenta il vero salto di qualità: la possibilità di una governance affidata ad un processo che parte dal basso pienamente rispettoso dei valori di meritocrazia – spiega Paolo Pantani, Presidente emerito di Acli Beni Culturali e membro dell’Associazione Civicrazia per la difesa dei diritti del cittadino, con il mandato specifico per le politiche macroregionali e il varo della quinta macroregione europea. La Macroregione Mediterranea perseguirà politiche di cooperazione europee ed euro-mediterranee per la cultura, la tutela ambientale, la ricerca scientifica, l’innovazione, i sistemi energetici, la connettività territoriale, la mobilità urbana sostenibile, e dunque lo sviluppo socio-economico dell’area meridionale e dei Paesi rivieraschi del Mediterraneo centro occidentale. Una grande opportunità per tutta l’area del Mediterraneo a partire dal Mezzogiorno italiano per troppo tempo abbandonato a sè stesso e di cui ne trarrà beneficio l’intero Paese, l’Europa in generale e l’Africa Settentrionale, ma soprattutto i Cittadini finalmente protagonisti, come osserva l’Avv. Giuseppe Fortunato, Difensore Civico della Campania, “Regione nella quale è iniziato, con l’istituzione di tale carica, un processo irreversibile perché si è creato un precedente contro la malapolitica e la malamministrazione. La nostra azione incalzante per la Pubblica Amministrazione al servizio del Cittadino, per la Giustizia, per la gentilezza e per la Meritocrazia, sta aprendo una crepa nell’attuale assetto di potere.” Principi, valori e comportamenti da trasferire in maniera sinergica nella nuova realtà della Macroregione Mediterranea e della sua Governance.
In definitiva, una delle chiavi per il rapido successo del “varo” della Macroregione, rimane la cooperazione e collaborazione tra le Istituzioni regionali, quelle locali, il Difensore Civico della Regione trainante dell’Italia Meridionale, la Campania e il Comitato promotore. Una prospettiva di sviluppo e di valorizzazione di un vasto territorio che ha al suo interno grandi risorse, una storia millenaria e un fascino ineguagliabile tra le sue molteplici tradizioni e sfaccettature.