Siamo un gruppo di giovani che si sono riuniti in un Comitato e che affrontano un tema che riguarda direttamente tutti coloro che hanno un’età superiore ai 26 anni.
Siamo cittadini italiani ai quali viene preclusa la possibilità di coronare i propri sogni e lo sviluppo della persona umana.
Nel caso specifico, ogni anno, vengono banditi concorsi pubblici per l’accesso alle forze armate e di polizia a cui, purtroppo, possono accedere solamente coloro che non abbiano compiuto il 26° anno di età.
Per molti di noi indossare la divisa, servire il proprio Paese ed essere a disposizione della collettività è un sogno irrealizzabile solamente perché abbiamo più di 26 anni (limite attualmente imposto in Italia per la partecipazione); veniamo considerati inidonei senza alcuna valutazione dal personale incaricato per l’accertamento delle qualità culturali, psico-fisiche e motivazionali. L’imposizione di questo assurdo limite è tutto italiano poiché basta volgere lo sguardo al di fuori dei nostri confini nazionali per rendersi conto che la nostra è la Nazione con il limite più basso d’Europa e non, dove questi, invece, si aggirano intorno ai 32/40 anni.
La domanda, dunque, sorge spontanea: che cosa possiede un giovane 30enne spagnolo (o d’altra Nazione) più del coetaneo italiano?
Probabilmente nulla se non un Paese con una politica più matura che ha superato i luoghi comuni post bellici e che favorisce possibilità di realizzazione dei propri cittadini.
I criteri selettivi attualmente in vigore per l’iter concorsuale, contrariamente all’esclusione per età, sono per lo più oggettivi e garantiscono l’arrivo all’ambita meta solo ai meritevoli, cioè solo coloro che abbiano soddisfatto gli importanti e indiscutibili requisiti psico-fisici, culturali e attitudinali richiesti dalle Istituzioni militari.
Non possiamo non notare che, in questa “scelta”, l’Italia copia una vera e propria discriminazione anagrafica, violando gli articoli della nostra Costituzione 1, 3, 4 e 35, nonché le sentenze della Corte di Giustizia Europea (le quali hanno rilevato che tali limiti violano i diritti degli aspiranti alla divisa), la direttiva 2000/78 del Consiglio Europeo che vieta, in sostanza, ogni discriminazione diretta fondata sull’età e l’articolo 21 paragrafo 1 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Noi crediamo ancora nel valore della meritocrazia, nel diritto al futuro e alla realizzazione personale come richiamano gli articoli della Costituzione sopracitati.
Crediamo nel servizio alla cittadinanza e nel valore di una divisa. Molti di noi hanno provato più volte concorsi per accedere ma spesso ci si deve scontrare con situazioni di vita, personali e l’inesperienza che non sempre portano al raggiungimento dello scopo.
I concorsi per le carriere militari sono questioni serie, rappresentano una scelta di vita seria che merita dedizione, costanza, perseveranza e preparazione.
Alcuni di noi non sono riusciti precedentemente nello scopo per qualche passo in meno, per qualche centesimo di punteggio in meno, dunque la possibilità di ritentare il cammino a 28/30 anni non toglie nulla a chi ne ha 18.
Questa grave mancanza da parte della politica italiana è taciuta ormai da troppi anni, nel silenzio degli svariati ricorsi proposti dai tanti cittadini.
Noi auspichiamo che con Civicrazia, coalizione di oltre 4.000 associazioni portatrici di principi meritocratici e con l’impegno dell’Avv. Giuseppe Fortunato, persona di esperienza e spessore internazionale, attuale Difensore Civico della Regione Campania, si possa affrontare e risolvere questa annosa questione di discriminazione inconcepibile.
L’Avvocato Giuseppe Fortunato stesso, in passato, ha già ottenuto un risultato concreto in tal senso, facendo modificare i limiti di altezza femminili per l’accesso alle forze armate.
Confidiamo oggi anche nella sensibilità dei Cittadini, giovani e non, e di tutti coloro che credono nell’equità e nella giustizia, auspicando in un supporto in questa nostra battaglia.
Il futuro non può essere precluso per cause infondate, a nessuno e per nessun motivo.
Filippo Ronchi e altri
Comitato per la revisione dei limiti di età per i concorsi nelle Forze Armate