La pandemia da Covid-19, soprattutto l’ossessione con cui si sta vivendo tale emergenza sanitaria, ha fatto dimenticare o comunque ha offuscato quelle che sono le criticità della sanità regionale e nazionale o tutto quello che non è Covid e che conduce alla morte, anche in maniera più devastante. Ma soprattutto ha evidenziato un nodo cruciale: che cos’è l’assistenza sanitaria? Come si fa l’assistenza sanitaria? Con quali operatori, con quali strutture, con quale formazione, con quale organizzazione, con quale sistema, con quale politica occupazionale? E si potrebbe continuare ancora, mettendo in evidenza carenze e disfunzioni ma anche eccellenze laddove esse si concretizzino e che rappresentano una garanzia per la comunità. Questo si traduce in una parola sola: TRASPARENZA, ovvero trasparenza della cura e cura della trasparenza. Anni or sono, parlando dell’evoluzione della pubblica amministrazione, si sostanziò l’idea che si dovesse pensare ad apparati dalla parte del cittadino, semplificando i passaggi, le procedure per dare, in tempi rapidi, servizi efficaci finalizzati ad elevare gli standard qualitativi. Cosa abbiamo oggi, cosa si è concretamente realizzato rispetto a quegli intendimenti? A tal proposito, rovistando sulla scrivania del Difensore Civico Campano, avv. Giuseppe Fortunato, scorgiamo una grande emergenza, e non solo da Covid-19 con le sue innumerevoli mutazioni, una delle tante, una di quelle che purtroppo affianca il problema delle mancanze, delle truffe in ambito sanitario, delle indifferenze che riguardano la percezione della sofferenza altrui, dello spietato menefreghismo di chi vede nella persona una macchina per fare soldi, un contenitore per prelevare. Ci riferiamo agli ospedali modulari, installati presso alcuni ospedali campani per far fronte all’emergenza da Covid-19 e rimasti inutilizzati con grande sperpero di danaro pubblico. Ci riferiamo alle cause e alle responsabilità sottese alla immensa voragine che si è aperta all’interno del parcheggio dell’Ospedale del Mare nel quartiere di Ponticelli. Ci riferiamo alla grave carenza nei livelli assistenziali di prestazioni riguardo ai diabetici, per i quali il Difensore Civico Campano ha impegnato la Regione Campania ad avviare subito un tavolo di confronto e a definire il relativo budget. Ci riferiamo alla carenza di sangue in Campania, che come sottolinea a gran voce e a giusta ragione, Il Difensore Civico Campano, “è un dramma continuo”. La denuncia di Fortunato è sanguigna, è il caso di dire. I malati vengono lasciati soli, in condizioni di grave incertezza, senza il rispetto del protocollo terapeutico, con rischi enormi non soltanto per la salute ma per la vita stessa. Tutto questo produce sfiducia del cittadino nelle istituzioni, genera la paura di affidarsi e affidare la propria salute o la propria fragilità al sistema sanitario, e in particolare a quello del nostro Sud Italia, dove spesso la trasparenza è un concetto astratto. Il Difensore Civico che è stato investito del problema, è intervenuto, indicando anche quegli che sono gli interventi promozionali per risolvere il problema. L’elenco si presenta purtroppo, corposo e lungo. Non è più il tempo di tergiversare. Lo sviluppo, è evidente, si gioca sullo stato di salute del pianeta. “Ogni carenza è delinquenza”, le parole di Giuseppe Fortunato sono più che un monito.
Clotilde Punzo