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Il Barrosogate, tramonto o eclisse dell’interesse pubblico europeo?
Qualcuno si è accorto finalmente che la soluzione della crisi dell’Unione europea passa anche per la riaffermazione dell’interesse pubblico. Non che il tema sia esclusivo per l’Ue: in tutte le democrazie mature è in corso una dirompente critica degli apparati di potere e dei loro meccanismi di policymaking. Critica che troppo sbrigativamente viene indicata con il termine “populismo”, ma che spesso centra l’obiettivo di accusare la distanza crescente tra le oligarchie dominanti e i popoli. E questa distanza rischia di diventare un fossato quando si assiste a un quasi automatico meccanismo di “porte girevoli” tra il mondo istituzionale e gli affari.
Il recente caso che riguarda l’ex presidente della Commissione europea Barroso, nominato consulente di Goldman Sachs dopo il suo mandato istituzionale, non è certo l’unico, ma solo il più eclatante. Opporre alle proteste dell’opinione pubblica delle giustificazioni meramente formali, è il segno che non si comprende ancora a sufficienza la sostanza del problema. La soluzione non è quella di estendere il periodo di astensione alla fine del mandato da 18 a 24 mesi, come proposto da Jean-Claude Juncker. L’analisi più corretta è quella fatta dall’Ombudsman europeo Emily O’Reilly: «In times of crisis, people get more involved in scrutinising their political leaders. They want to know why things go bad, and what can be done to stop them from happening again. They want to be reassured with strong statements in the public interest» (EUobserver, dicembre 2016). La legittimità delle istituzioni europee non è questione di regolamenti o di formalità, ma di comportamenti improntati esclusivamente all’interesse pubblico. In un’epoca come questa, non si può passare dalla Commissione a una banca d’affari con forti interessi in Europa senza compromettere la dignità della stessa costruzione europea. È in gioco qualcosa di più della trasparenza. E non è un caso che l’abbia capito il titolare della difesa civica europea. Chi è istituzionalmente più vicino ai cittadini, ha un riscontro quotidiano di quelle che sono le tendenze democratiche attuali dell’opinione pubblica, di come stia montando la reazione a quella che alcuni studiosi chiamano postdemocrazia. Il Barrosogate può diventare un’opportunità per cambiare drasticamente il sistema o per baloccarsi con qualche accorgimento regolamentare. Anche sul Titanic continuavano a brindare e a danzare, ignari del destino tragico che li attendeva.
Mario Ciampi