Salute mentale: lo stigma distrugge. Così, quando emerge la malattia, a imporsi è un grande senso di solitudine e di emarginazione. A lungo andare è sempre più forte il bisogno di una presa in carico complessivamente “umana” e qualificata.
Un dramma al quale possono dare un’adeguata risposta, se implementate, le Case di Comunità e le strutture in possesso di specifici requisiti comportanti accredito e autorizzazione.
Secondo dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sono circa 24 milioni le persone che nel mondo soffrono di psicosi schizofrenica.
I SINTOMI
In Italia vi sono circa 245.000 persone che soffrono di questo disturbo.
I sintomi più comuni comprendono i deliri e le allucinazioni, ma anche un appiattimento affettivo, anedonia, ritiro sociale.
La malattia si manifesta di solito tra i 18 e i 28 anni.
L`esordio è frequentemente preceduto da fasi sintomatologiche attenuate, in cui la persona si chiude in se stessa e appare sempre meno interessata al mondo circostante.
LO STIGMA SOCIALE
La narrazione della malattia mentale che emerge riporta un forte senso di isolamento e solitudine, a cui si aggiunge lo stigma sociale. Quest’ultimo contribuisce a rendere più gravoso il senso di emarginazione a seguito della diagnosi psichiatrica.
Sono persone spesso abbandonate e che non hanno la forza di reagire.
LA BATTAGLIA DEL DIFENSORE CIVICO
Il Difensore Civico Giuseppe Fortunato sta portando avanti la sua battaglia specifica a sostegno dei Malati Psichici per rendere onorevoli, umane, idonee le cure rivolte a questi pazienti e quindi la loro vita.
A seguito di suo intervento si è aperta un’indagine penale e sono stati fatti accertamenti dei NAS. L’ASL intimata sta operando per rendere finalmente legittime le caratteristiche delle strutture che operano nel settore sanitario relativo alla Salute Mentale per la presa in carico di tali persone.
Al tempo stesso in tutta Italia si sono fermati analoghi tentativi di affidare i Pazienti Psichiatrici a strutture senza requisiti. L’Avvocato, al tempo, mosse subito il dito per i Pazienti Psichiatrici, svelando che si inviavano malati a strutture che non mantenevano neppure lo standard minimo legale di care-taking.
Ora attendiamo che – dopo che l’Avv. Fortunato ha mandato a casa una pseudo Garante dell’Infanzia, uno pseudo Garante dei Disabili, Avvocati dell’Ufficio legale regionale, tanti dirigenti e tanti altri senza requisiti – anche questa si riveli un’azione vittoriosa, non affidando mai più i nostri fratelli sofferenti psichici a operatori senza requisiti.
Giuseppe Corbisiero, psicologo