La scelta del Parlamento Europeo per la successione di Emily O’Reilly era tra sei candidati in lizza: Van Zutphen e Fardelli sono gli attuali difensori civici rispettivamente dei Paesi Bassi e della regione italiana del Lazio; Anjinho è un’esperta indipendente di diritti umani e ricercatrice accademica, membro del Comitato di vigilanza dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), e in precedenza vice Mediatrice del Portogallo; Claudia Mahler, accademica austro-tedesca e sostenitrice dei diritti umani, attualmente lavora per l’Istituto tedesco per i diritti umani; Emilio de Capitani, funzionario del Parlamento europeo in pensione, è docente universitario; Julia Laffranque, è una giudice estone.
Il 17 dicembre 2024 Teresa Anjinho è stata eletta nuova Mediatrice europea, con un mandato di 5 anni, ed entrerà in carica a febbraio 2025.
Teresa Anjinho si è impegnata a rafforzare la fiducia tra l’Unione Europea e i suoi Cittadini e a sostenere i più alti standard di integrità, responsabilità e reattività:
“Il mondo di oggi non comprende l’indecisione dovuta a formalità o burocrazie inutili, né accetta ritardi ingiustificati” – ha giustamente dichiarato.
Il Mediatore (Ombudsman) ha il compito di indagare sulle denunce presentate da cittadini e organizzazioni nei confronti delle istituzioni dell’UE.
Punti emergenti della sfida per l’immediato futuro del Mediatore europeo si rinvengono nella necessità 1) di rendere più trasparente il processo decisionale dell’UE e 2) di sensibilizzare i Cittadini dell’UE sul ruolo del Mediatore.
L’Ombudsman europeo sarà anche impegnato in un incessante lavoro di comunicazione e relazione che ci auguriamo sempre più incisivo.
I temi delicatissimi della trasparenza delle decisioni UE, dell’informazione e della connessione dei cittadini UE con il Mediatore, sono tanto più importanti quanto più pensiamo a un ruolo che si muova a tutela dei bisogni e delle fragilità delle fasce più deboli, dagli anziani alle persone con disabilità, della sicurezza e del benessere sociale soprattutto nei contesti e nelle situazioni di tensione, dove sono difficili o a rischio integrazione e convivenza culturale.
La forza della Unione Europea passa anche dalla coesione, dalla fiducia, dalla garanzia dei diritti e dal sostegno dei suoi cittadini. Per questo un notevole rilievo può e deve sempre avere il Mediatore Europeo – e ogni Difensore Civico – , come ponte tra i cittadini e le istituzioni, con la capacità di cogliere e affrontare le irregolarità in modo tempestivo ed efficiente, contribuendo a garantire che non restino impunite le scorrettezze.
Antonella Mollia