Nel mese di novembre e dicembre un rilevante esempio di azione del Difensore Civico della Croazia è stato svolgere la Relazione annuale per i diritti umani e delle minoranze nazionali. I membri dell’apposito Comitato parlamentare hanno sottolineato che il Rapporto è completo e ben argomentato, nonché che le analisi, i dati e le conclusioni in esso contenuti sono ampiamente letti e utilizzati.
Il Comitato ha inoltre adottato all’unanimità la conclusione che invita il Parlamento croato a discutere il rapporto del Difensore Civico nella sessione plenaria entro il 15 dicembre di quest’anno.
Il Comitato ha espresso il suo sostegno al lavoro dell’istituzione del Difensore civico invitando le autorità competenti a migliorare la loro cooperazione con la Difensore civico, soprattutto in termini di fornitura di dati e di seguito alle sue raccomandazioni. Ciò è in linea con una delle sei raccomandazioni della Commissione europea rivolte alla Repubblica di Croazia nel Rapporto della Commissione europea sullo Stato di diritto per il 2023 per migliorare ulteriormente l’attuazione delle raccomandazioni e rispondere in modo più sistematico alle richieste del Garante civico di informazione.
Presentando il Rapporto, la Garante Tena Šimonović Einwalter ha fornito una panoramica di alcune attività dell’Istituzione nei settori della tutela e promozione dei diritti umani intraprese nel corso del 2022 e dei problemi incontrati dai cittadini nell’esercizio dei propri diritti.
Questi problemi sono stati presentati nel Rapporto attraverso più di 60 argomenti e sottoargomenti, nonché 170 raccomandazioni che forniscono indicazioni per la loro risoluzione.
Nel corso della sessione, il Difensore Civico ha sottolineato in particolare le questioni relative all’impatto della povertà sull’esercizio dei diritti umani, il diritto alla salute, le conseguenze dei terremoti, il diritto al buon governo, le migrazioni, i diritti delle minoranze nazionali, la discriminazione in lavoro e occupazione, discriminazione basata sulla nazionalità, incitamento all’odio e crimini d’odio, problemi presenti nel sistema carcerario, nonché tendenze legate alla protezione degli informatori.
Per quanto riguarda le attività dell’istituzione nel 2022, la maggior parte di esse riguardava il lavoro sui casi. Nel 2022 il Difensore Civico della Croazia ha aperto 4.534 nuovi casi, con un aumento del 5,7% rispetto al 2021. Se si aggiungono i casi aperti negli anni precedenti, il totale dei casi nel 2022 ammonta a 6.099. I reclami relativi all’assistenza sanitaria (411 in totale) costituiscono la quota maggiore del numero totale dei nuovi reclami ricevuti nel 2022. Il Difensore Civico della Croazia ha anche sostenuto intensamente politiche pubbliche migliori, analizzando e commentando ben 36 progetti di legge e successivamente partecipando alle sessioni delle Commissioni parlamentari. Ciò vale per le discussioni nell’ambito delle attività legislative, ma anche per le sessioni tematiche.
Il Difensore Civico ha presentato la sua cooperazione con le altre parti interessate nonché le attività nazionali e internazionali che l’istituzione svolge in risposta ai numerosi inviti da parte di varie parti interessate a tenere presentazioni e partecipare a discussioni, che riflettono il riconoscimento dell’impegno dell’istituzione nei confronti dei diritti umani e dell’uguaglianza e della qualità del suo lavoro volto alla loro protezione e promozione.
Nel 2022 il Difensore Civico, i suoi sostituti e consulenti hanno tenuto una serie di sessioni di formazione sui diritti umani e l’uguaglianza in diverse città della Croazia. Erano rivolti a funzionari giudiziari e di sorveglianza, datori di lavoro, avvocati, dipendenti pubblici, sindacati, avvocati aziendali e studenti.
Alcune sessioni hanno riguardato l’applicazione della legge sulla protezione delle persone che segnalano irregolarità (i cosiddetti “whistleblowers”)
Una parte significativa delle attività del Difensore Civico è consistita nel lavoro sul campo in varie zone della Croazia, ad esempio con i cittadini le cui case sono state distrutte dai terremoti, nei siti di inquinamento ambientale, negli insediamenti rom, e comprendeva le visite a vari luoghi di detenzione.
Il Difensore Civico ha anche trattato dell’attuazione della nuova, quarta tornata di un’ampia indagine periodica sulla percezione e sui casi di discriminazione in Croazia, che l’ istituzione conduce dal 2009.
Nelle sue osservazioni conclusive il difensore civico ha invitato i rappresentanti degli organi dell’amministrazione statale presenti alla sessione a lavorare per rafforzare ulteriormente la cooperazione tra le loro istituzioni e il Difensore Civico e ha invitato i parlamentari a sostenere il lavoro dell’istituzione, con l’obiettivo di raggiungere l’effettiva tutela dei diritti umani in Croazia.
Lo Sportello Unico Internazionale plaude alle attività del Difensore Civico della Croazia e appoggia tutte le iniziative tese a tutelare i diritti per supportare i Cittadini e chiunque si trovi a risiedere o soggiornare in uno Stato.