I tempi sono maturi per istituire un sistema di difesa civica nazionale sul modello dell’Ombudsman, in cui i cittadini si sentano tutelati, in particolare in questa fase di crisi economica. È altrettanto importante che la figura del difensore civico si occupi dei diritti fondamentali del cittadino in maniera complessiva, in quanto la frammentazione di competenze genera minore autorevolezza.
Le istituzioni e, soprattutto le Regioni, devono avere un ruolo fondamentale di sostegno ai cittadini per la tutela delle garanzie dei diritti civili delle persone. E’ necessario riformare il sistema, trovare soluzioni organizzative che possano valorizzare importanti organi, anche per legittimare le stesse istituzioni. Le Regioni hanno il dovere di interrogarsi su come assistere al meglio i cittadini: i diritti sono assoluti, irrinunciabili, globali e inalienabili.
Marco Magri, associato di Diritto amministrativo all’Università di Ferrara, ha ribadito la necessità di prevedere forme di coordinamento tra i vari livelli, regionale e nazionale, degli organi di garanzia, anche sotto l’aspetto legislativo.
Il presidente del Coordinamento nazionale dei difensori civici regionali e delle province autonome, Fabrizio Di Carlo, ha parlato della debolezza della figura del difensore civico. Il legislatore, ha evidenziato, “dovrebbe adottare un atteggiamento più fattivo, aumentare poteri e competenze, è necessario dare a questa figura concretezza, efficacia e possibilità di agire.