Le oltre quattromila Associazioni della società civile che, sventolando la bandiera di Civicrazia, hanno portato avanti per circa sei mesi un progetto di rinnovamento e di cambiamento politico della mala amministrazione regionale campana, avevano eletto nella persona del Difensore Civico presso la Regione Campania, il proprio Alfiere per combattere una grande battaglia di civiltà e di democrazia.
Sin dal mese di gennaio di quest’anno, in previsione delle elezioni regionali, all’epoca previste per il mese di maggio 2020, erano state avviate diverse iniziative di discussione e analisi profonde delle numerose problematiche che riguardano la vita dei cittadini campani, con l’obiettivo della predisposizione di un programma di governo regionale mirante a garantire precisi e chiari interventi risolutivi, ispirati a criteri di competenza, trasparenza, efficienza e imparzialità.
Per l’affermazione di questi principi, e per promuoverne la diffusione ed il consenso nei più diversi ambiti dell’opinione pubblica, sono stati attivati specifici canali di comunicazione sui Social e a mezzo stampa, che hanno visto la partecipazione appassionata di numerosi cittadini, specie di quelli da tempo lontani dal voto perché nauseati dalla mala politica.
In particolare, al nostro impavido Alfiere sono stati indicati due nemici mortali da combattere e sconfiggere in questa battaglia per la vita democratica del nostro paese che rispondono al nome di “CORRUZIONE”e di “BUROCRAZIA”.
Per la corruzione, si è fatto riferimento ad una famosa affermazione di Sandro Pertini, un grande politico amato da tutti gli italiani, che solennemente disse: “La corruzione è una nemica della Repubblica. E i corrotti vanno colpiti senza pietà”.
Quanto alla burocrazia, non sono certo mancati i riferimenti ai numerosi esempi dei danni provocati per i ritardi nell’erogazione dei pubblici servizi per l’inefficienza dovuta a comportamenti negligenti, omissivi e/o corruttivi, o, anche, pretestuosi nell’apparente rispetto di procedure lunghe e farraginose. Puntuali e concrete sono state le proposte e le soluzioni per eliminare le conseguenze e i danni che la corruzione e la burocrazia continuano a provocare contro il buon andamento della pubblica amministrazione, ma che, purtroppo, non hanno trovato alcun riscontro e accoglienza tra i vari contendenti nella battaglia delle elezioni regionali campane, impegnati come sempre nel deplorevole spettacolo delle scelte di candidature discusse e ridiscusse nelle segreterie nazionali e locali dei partiti politici.
Si imponeva, quindi, una scelta: accettare di condividere queste perverse logiche di spartizione del potere, rinunciando a difendere e imporre, per la guida della Regione Campania, i principi della meritocrazia, della competenza, della trasparenza e, soprattutto, dell’onestà nei comportamenti dei responsabili della gestione delle pubbliche istituzioni, oppure rifiutare qualunque coinvolgimento e condivisione in questi inconfessabili giochi di potere delle segreterie dei partiti.
Rispetto a questa scelta, il Difensore Civico campano, l’Alfiere sceso in campo per la democrazia e la meritocrazia, non ha avuto il minimo dubbio ed ha ufficialmente comunicato la propria volontà di scegliere, come ha scelto, di perdere la battaglia della partecipazione alle prossime elezioni regionali, per continuare a combattere la propria battaglia per la difesa dei diritti dei cittadini e il trionfo dei principi di trasparenza, efficienza e competenza.
Mai una battaglia perduta è stata così meritoriamente vinta per il rispetto assoluto ai valori umani di dignità e onestà.