INTERVISTA A ANGELO CLEMENTE ORSENIGO
Domanda: “Qual è la Sua opinione e la Sua posizione in merito alla nomina del Difensore Civico, l’avv. De Vecchi, a seguito della denuncia partita dal servizio giornalistico delle Iene, su Italia Uno??
E del comportamento recidivo da parte della Commissione preposta che nonostante lo scandalo che è stato nominato sulla base di un dichiarato falso Master e della mancata obbligatoria comunicazione degli incarichi istituzionali (in violazione della Legge Regionale e del principio del conflitto di interesse a tutela dei diritti dei cittadini lombardi) non è intervenuta?”
Risposta: “Il Difensore regionale è un’istituzione di garanzia per i cittadini di fronte all’amministrazione e merita un’attenzione particolare che ne garantisca la credibilità e autorevolezza. La maggioranza ha rinunciato ad ascoltare le ragioni dell’opposizione e ha accantonato le regole pur di difendersi e garantire i ruoli assegnati, altri direbbero le poltrone, e l’equilibrio politico da cui essi discendono.
Nei primi quattro anni di questa legislatura l’istituto del Difensore regionale è stato letteralmente maltrattato dalla maggioranza regionale che ha operato scelte evidentemente non in grado di garantire adeguata attenzione ai cittadini, passando sopra ai requisiti necessari e all’attenzione alle competenze necessarie per svolgere questo delicato ruolo. Le istituzioni hanno bisogno di un rispetto e così non si riesce proprio a garantirlo”.
INTERVISTA A FERDINANDO ALBERTI
Domanda: “Che pensa, Consigliere Ferdinando Alberti, di tale nomina del Difensore? Come intende intervenire nei confronti della nomina di De Vecchi?”
Risposta: “Ho firmato con determinazione una mozione, insieme al Gruppo, perché finora hanno fatto orecchie da mercante. Vi è chi vuole soltanto qualcuno del suo gruppo, uno che ha fatto qualcosa per loro in passato, non un Difensore indipendente e competente”.
Domanda: “Come era stata l’elezione?”
Risposta: “L’elezione è sembrata una farsa. Nessuna motivazione in nessuna fase del procedimento. La nomina è anomala. C’è chi guarda solo agli interessi propri”.
Domanda:” Come deve essere il Difensore Civico?”
Risposta: “Il Difensore Civico deve essere neutrale e apolitico, ma in questo mondo reale le così non sono andate così. E deve essere scelto chi ha maggiori esperienze e competenze per tutelare al meglio i Cittadini. E non chi è preferito senza nessuna (palese) motivazione e non ha i requisiti”.
INTERVISTA A FEDERICO ROMANI
Domanda: “Gentile Consigliere Federico Romani, quali sono le sue considerazioni sul caso del Difensore Civico Avv. De Vecchi, in considerazione della seduta del Consiglio il prossimo 1° febbraio? Come si esprimerà nel merito in quella occasione?”
Risposta: “Il bando pone dei criteri per quanto riguarda la selezione dei candidati. Tali criteri devono essere rispettati dalla Commissione che si occupa di approvare le candidature pervenute. Ritengo però che ci siano alcune indicazioni troppo stringenti e che sia opportuno rivederle. Sia la Pubblica Amministrazione sia il cittadino agiscono nell’interesse comune: è quindi inopportuno partire dal presupposto che la Pubblica Amministrazione compia azioni a danno del cittadino. Possono verificarsi talvolta controversie che il Difensore Civico può risolvere, su istanza del cittadino che ne richieda l’aiuto, prima che sfocino in ricorsi al TAR velocizzando quindi la risoluzione di queste delicate situazioni. Per me l’esperienza è una delle competenze che il Difensore Civico deve avere. Lio, il precedente Difensore, forse non aveva i titoli di competenza a livello di percorso di studi, ma aveva una grande esperienza nella pubblica amministrazione, a tutti i livelli, e ha portato avanti un lavoro ammirevole riconosciuto anche dalle opposizioni. La faccenda di De Vecchi va chiarita. È importante dare un buon esempio ai cittadini di una Pubblica Amministrazione ben governata e coerente con i principi cardini di trasparenza e legalità. Egli dichiara apertamente di non aver uno dei requisiti richiesti. Era quindi compito della commissione, delegata all’approvazione delle domande pervenute, definire motivatamente la invalidità della sua candidatura. Essendo De Vecchi avvocato la Commissione può aver applicato questa competenza come equivalente rispetto al criterio oggetto del contenzioso. Se la Commissione ha scelto senza fare la comparazione tra i candidati, come previsto dalla legge, e non sono state fatte le dovute verifiche istruttorie, è necessario capire cosa sia successo. Se invece e’ stato preso in esame e dichiarato equivalente il suddetto criterio allora c’è da capire se l’interpretazione sia corretta o meno, come già dichiarato da alcuni esponenti. Nel bando si fa riferimento alla possibilità di una oppure un’altra titolarità, posseduta da De Vecchi. Sta di fatto che mi riservo di ascoltare il dibattito in aula per definire al meglio la mia posizione sulla votazione della mozione”.
Ringraziamo il Consigliere Romani. Come risulta dal dibattito in aula, nessuno ha avuto l’ardire di affermare assurdamente che basta essere avvocato per cancellare la necessaria esperienza dirigenziale o assimilata, richiesta espressamente dalla legge regionale sul Difensore.
INTERVISTA A GIANANTONIO GIRELLI
Innanzitutto grazie al Consigliere Gianantonio Girelli per la sua disponibilità e per la serietà con cui porta avanti i temi della salute e delle trasparenza.
Insieme alle Associazioni Lombarde, soprattutto quelle dei consumatori, e ai tanti cittadini lombardi stiamo portando avanti un lotta per la legalità e la trasparenza per la questione dell’occupazione illecita della carica di Difensore Civico dell’Avv. De Vecchi.
Domanda: “Secondo lei come è stato possibile arrivare – senza nessuna comparazione delle esperienze e competenze, con la nomina di De Vecchi (che non ha l’esperienza dirigenziale, che non dichiara gli incarichi e dichiara un Master inesistente) – a un tale livello di cinismo e di violazione delle leggi nei confronti della cittadinanza?”
Risposta: “Molto dipende dal metodo di scelta di queste figure. Di fatto si tratta di indicazioni partitiche in senso stretto, senza momenti di vera analisi delle possibili scelte, senza reale presa in considerazione di segnalazioni provenienti da realtà operative sui territori. Il passaggio formale di nomina è una triste riduzione dell’assemblea legislativa lombarda ad organismo di ratifica di scelte fatte in altra sede. Spesso nemmeno a Palazzo di LOMBARDIA… La necessità é quella di dotarsi di regole chiare di selezione delle candidature e la costituzione di una commissione terza ed indipendente che le esamini con serietà e severità, individuando quelle con le caratteristiche adatte. E fra quelle scegliere in modo libero, premiando l’esperienza è il puro merito”.
Domanda: “Quale rimedio è subito possibile, dando un messaggio di speranza ai cittadini lombardi delusi dalla malapolitica e da questa vicenda?”
Risposta: “La speranza rimane quella che chi ricopre il ruolo alla luce di quanto emerso senta il bisogno, se non il dovere, di dimettersi. Se non altro per dimostrare di avere consapevolezza del ruolo che sta ricoprendo e le sue finalità. Non farlo significherebbe tradire il proprio mandato. In mancanza di tale gesto spero che il Consiglio Regionale si assuma la responsabilità di restituire ruolo e credibilità a sé stesso chiedendo le dimissioni. Non per giustizialismo, ma per ribadire il principio che certi ruoli devono per loro natura essere <<specchiati>>”.
INTERVISTA A NICOLO’ CARRETTA
Domanda: “Vorrei, infine, sottoporle una questione molto importante per i cittadini lombardi: ieri nel Consiglio Regionale si è votata una mozione per la revoca dell’avvocato De Vecchi dal ruolo di Difensore Civico per la Lombardia. Ricordiamo che successivamente alla nomina di De Vecchi come Difensore Civico della Lombardia, si è scoperto che, nella presentazione di candidatura, De Vecchi non ha dichiarato i precedenti incarichi ricoperti (come la legge regionale lo obbligava) ed ha dichiarato falsamente un Master”.
Risposta: “Faccio una piccola premessa, noi abbiamo come Consiglio Regionale la figura, che ben conoscete del Difensore Civico la cui mission, come dice la parola stessa, è quella di difendere e di fare gli interessi dei cittadini. Questa figura dovrebbe essere anche un po’ un punto di congiunzione tra alcuni organismi regionali esecutivi ed i cittadini stessi che per una serie di questioni possano avere necessità. In Lombardia, abbiamo avuto per parecchi anni un signore, Carlo Lio, che è stato oggetto di numerose questioni che potete trovare facilmente sulla rassegna stampa ed in internet, ma che non è più il Difensore Civico lombardo anche perché aveva la terza media. Azzerata questa stagione, è stato necessario trovare un’altra persona che potesse svolgere questa mansione ed il Consiglio Regionale e la maggioranza hanno votato l’avvocato Gianalberico De Vecchi. Il fatto che sia stato votato un avvocato significa che già abbiamo fatto un passo avanti ma solo per il titolo di studio; per svolgere questo ruolo così delicato, importante e ben remunerato non basta la laurea perché nei requisiti richiesti per avere questo incarico da parte del Consiglio serve anche una comprovata esperienza dirigenziale o assimilata. I miei colleghi del movimento 5 stelle hanno depositato e chiesto la discussione in Consiglio regionale di una mozione che era sostanzialmente un atto di revoca dell’incarico adducendo una serie di motivazioni molto ben esplicitate, motivate e quindi assolutamente ben costruite per me da un punto di vista tecnico. È emerso che ci sono delle evidenze, date dallo stesso curriculum vitae dell’avvocato De Vecchi, secondo le quali parrebbe che non abbia tutti i requisiti professionali di comprovate esperienze in determinati settori lavorativi; inoltre, e questo è l’elemento più importante, peraltro, paradossalmente, anche a discolpa dello stesso De Vecchi, parrebbe che sia stato lo stesso avvocato De Vecchi a barrare la casella “no” nella domanda specifica se rispettasse determinati requisiti. Il Consiglio Regionale, purtroppo, però, a voto segreto, ha respinto la mozione del Movimento 5 Stelle per cui, di fatto, la maggioranza ha confermato la fiducia all’avvocato De Vecchi e quindi bisognerà, nel caso, esplorare altre strade, fuori dal Consiglio regionale, per arrivare a chiedere una revoca di questo provvedimento. Io non ho il piacere di conoscere personalmente l’avvocato, ma il giudizio che io dò, al netto di questioni tecniche, personali, professionali su cui io non mi permetto di entrare, è che si continua ad inciampare su una figura molto importante e ben remunerata per 10 milioni di cittadini lombardi e veramente si fatica a comprendere come questo sia possibile e come non si riesca a trovare una persona che abbia tutti i requisiti richiesti”.
Domanda: “Mi permetto di ricordare che tra i candidati che hanno presentato domanda c’era chi aveva tutti i requisiti richiesti dalla legge regionale. Lei ci conferma che ha votato a favore della mozione?”
Risposta: “Si, assolutamente”.
Domanda: “Lei ha avuto modo di confrontarsi con i suoi colleghi della Commissione Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità? Cosa è emerso da questo confronto se c’è stato?”
Risposta: “È stato più un confronto di chiacchiera con i colleghi quello che ho avuto e quello che emerge, anche da parte dei colleghi della maggioranza, è un certo imbarazzo su questa situazione. Essendo una situazione che mette un po’ in imbarazzo tutti, io quello che auspicherei, politicamente, è un passo a lato, autonomo da parte della persona interessata. Inoltre, quello che a me preme dire è che, aldilà delle persone specifiche, è la figura che viene continuamente messa alla berlina per un motivo o per un altro in Lombardia ed è questo che non deve più accadere”.
Domanda: “Lei ha parlato di imbarazzo, ieri c’era questa possibilità, pur non intervenendo in Consiglio, di uscire da questo imbarazzo votando a favore della revoca, perché secondo lei la maggioranza non ha colto questa occasione?”
Risposta: “È una bella domanda a cui purtroppo non ho la risposta. Quello che mi viene più semplice da pensare è che non si voglia consegnare, a circa un anno dalle elezioni, una vittoria all’opposizione perché è chiaro che, se fosse passata una mozione come quella di ieri, sarebbe stata un’ammissione di uno sbaglio e, quindi, una vittoria di chi porta avanti una causa diversa. L’altra risposta che dò, ed in cui spero, è che ci siano delle valutazioni, anche politiche, che stanno facendo internamente come maggioranza e che ieri non era il momento di esplicitare. La terza risposta, che mi dispiacerebbe molto, è quella di totale non curanza verso il ruolo, verso questa questione per cui si ha la volontà di passare oltre, di archiviare il tutto. Tuttavia, conoscendo un po’ di colleghi di maggioranza e parlandoci, quanto meno, escluderei che sia il pensiero di tutti perché c’è chi è in imbarazzo. C’è chi si è reso conto che ci sono dei dati oggettivi che mettono in ombra quanto meno la figura che ribadisco, ed è quello che a me più interessa politicamente, deve essere una figura vicina ai cittadini ed il più possibile specchiata e trasparente, cioè se non è un Difensore Civico così, chi altro?”
INTERVISTA A NICOLA DI MARCO
Domanda: “Quando potremo affrontare la questione di De Vecchi?”
Risposta: “Il Movimento Cinque Stelle ha presentato, a prima firma del collega Marco Fumagalli, un atto di revoca dell’incarico dell’attuale difensore civico regionale. La questione sarà dibattuta in Consiglio Regionale durante la seduta in programma martedì primo febbraio. Noi riteniamo che la domanda presentata dall’avvocato De Vecchi non sia stata correttamente redatta e che i titoli dichiarati siano realmente adeguati. Lo abbiamo ribadito in più occasioni alla maggioranza, ma non hanno voluto ascoltarci. Adesso toccherà ai Consiglieri Regionali esprimersi. Confidiamo in uno scatto d’orgoglio da parte dei nostri colleghi di centrodestra. Il ruolo del Difensore Civico Regionale è troppo importante.”
Domanda: “Lei personalmente ha già promosso iniziative atte alla rimozione di De Vecchi? Se Sì, quali? Se no, pensa di agire?”
Risposta: “Come tutti i portavoce del Movimento Cinque Stelle ho sottoscritto la richiesta di revoca presentata dal collega Fumagalli. Martedì voterò in maniera convinta a sostegno di questa richiesta.”
INTERVISTA A JACOPO SCANDELLA
Domanda: “Ha visto, o è stato informato del servizio televisivo delle Iene, lo scorso novembre 2021 sulla nomina del Difensore Civico? L’Avv. De Vecchi, il suo falso Master, la non trasparenza circa incarichi ricoperti, la mancata indipendenza e la mancata esperienza dirigenziale. Che ne pensa al riguardo?”
Risposta: “Purtroppo è una spiacevole situazione. Il Difensore Civico è il Garante, per cui se addirittura la nomina non corrisponde alla correttezza, c’è qualcosa, molto che non va; per cui come Gruppo ne abbiamo discusso ed è una situazione che ha creato numerosi problemi e situazioni spiacevoli. Ma è una situazione non accettabile e sulla quale bisogna assolutamente intervenire”.
INTERVISTA A LUIGI PICCIRILLO
Domanda: “Buongiorno, allora questo Difensore regionale, oltre a non avere la richiesta decennale esperienza dirigenziale o assimilata, non ha dichiarato gli incarichi ricoperti e ha dichiarato un Master in Diritto tributario che non esiste”.
Risposta: “A proposito del Difensore regionale della Lombardia, già al tempo dell’incarico assunto da Carlo Lio, ho sollecitato l’attenzione di Regione in diverse occasioni:
- Il 21 luglio 2020, presentai il PDL n. 130 – Modifiche alla legge regionale 6 dicembre 2010, n. 18 (Disciplina del Difensore regionale), proponendo di modificare i requisiti per l’accesso all’incarico, in linea peraltro con tutte le altre discipline regionali in materia (precisamente, prevedendo il possesso di un diploma di laurea magistrale/specialistica o conseguito secondo il precedente ordinamento, rilasciato da una Università dello Stato o da un istituto superiore equiparato, oltre che di una qualificata esperienza professionale, almeno decennale, maturata in posizione dirigenziale presso enti od aziende pubbliche o private, ovvero di lavoro autonomo assimilabile, e svolta nei settori di cui al comma 2, preferibilmente nel campo della difesa dei diritti dei cittadini).
- Il 28 gennaio 2021, presentai l’ITR n. 2973 per evidenziare ancora le criticità inerenti l’incarico assunto dal sig. Carlo Lio, già 66enne all’epoca della nomina, per evidenti profili di contrarietà alle disposizioni normative sulla riduzione della spesa pubblica e sul ringiovanimento della Pubblica Amministrazione, a nulla rilevando il fatto che non fosse stato instaurato un formale rapporto di lavoro con lo stesso poiché la figura del Difensore regionale è comunque caratterizzata da un rapporto di ufficio con attribuzione di funzioni pubbliche.
Inoltre, chiesi di non corrispondere il trattamento economico e il rimborso spese al Difensore Carlo Lio dal 3 maggio 2021, giorno in cui il Consiglio di Stato si è pronunciato”.
Domanda: “Come reagirà la Commissione alla luce della truffa portata avanti da De Vecchi?”
Risposta: “Purtroppo l’agire della Commissione in tema di nomine è già stato criticato dal sottoscritto in altre occasioni. Parrebbe che la stessa si limiti ad un mero controllo di regolarità formale (i.e., se ho apposto la X su una scelta è sufficiente, senza indagare oltre). Non mi stupisce, dunque, che anche in questo caso, nessun approfondimento sia stato svolto. A garanzia di un lavoro più approfondito, che è bene esigere, infatti ho depositato un PDL per modificare la legge sulle nomine di competenza regionale ma, come potete immaginare, neppure è stato calendarizzato. Devo dedurre sia davvero troppo “scomodo” per chi fa queste scelte affrontare i problemi e riconoscere i propri errori. Per inciso, ricordo che la parità di genere è un altro tema spinoso, che mi sono accorto non essere per nulla rispettato. Ho dovuto chiedere l’intervento del Consiglio per le pari opportunità che, com’era prevedibile, mi ha dato ragione. E ciononostante, ancora nulla è stato fatto”.
Domanda: “Quando si esprimerà nel merito la Commissione?”
Risposta: “Come ho detto, non credo che la Commissione si esprimerà mai nello specifico sia perché ritiene di aver svolto il controllo sulla regolarità formale (che è l’unica cosa che ritiene le competa) sia perché non ha alcun interesse a farlo”.
Domanda: “Quanto ha inciso questa vicenda sull’Immagine di legalità della Regione Lombardia?”
Risposta: “È una risposta che ciascuno in cuor suo ha, senza dubbi. È triste accorgersi, ancora una volta, che solo il clamore mediatico della vicenda ha mosso qualcosa. Non tutti ricordano che il prestigio dell’amministrazione è un principio giuridico, al pari della legalità, che va rispettato”.
Domanda: “Vicende come questa producono inefficienza che a sua volta genera corruzione ai danni delle comunità territoriali. Che messaggio vuole mandare ai cittadini lombardi che si sono visti negare ascolto, competenza ed efficienza”.
Risposta: “Comprendo la delusione e la rabbia, che anch’io provo. Il Difensore regionale è colui al quale io per primo sono stato costretto a rivolgermi per tanti, troppi, dinieghi a richieste di informazioni. Se la garanzia di tutela la chiediamo a chi, per primo, non offre garanzie sulla propria persona, non so cos’altro possiamo pensare, invito fin da ora tutti i cittadini a rendermi partecipe di qualunque iniziativa, eventualmente non soddisfatta, avviata nei confronti del Difensore Regionale della Lombardia”.
Domanda: “La corruzione in seno alla democrazia e alle sue pratiche rappresenta una grandissima umiliazione per la dignità della comunità civica e per ogni singolo cittadino. La Commissione si batterà per la nomina del Difensore Civico sulla base di criteri di trasparenza, sulla comparazione dei titoli e della reale esperienza maturata nel settore specifico dei candidati?”
Risposta: “Nel mio PDL in materia di nomine ho pure introdotto alcune “sanzioni” proprio al fine di cambiare le cose”.
INTERVISTA A CARMELA ROZZA
Domanda: “Volevo sapere la sua idea in merito alle elezioni del nuovo Difensore Civico”.
Risposta: “Un Grande Pasticcio”.
Domanda: “Ossia?”
Risposta: “Un Grande Pasticcio, un arroganza e incapacità totale”.
Domanda: “Lei crede che sia possibile sollecitare una “rivalutazione” alla luce delle ultime novità emerse: finto Master e mancata comunicazione degli incarichi ricevuti e svolti che violano la vostra stessa legge regionale?”
Risposta: “Non credo, chi lo ha voluto fa finta di non capire chi ha fatto ricorso al TAR sarà sicuramente nominato. Era necessaria la comparazione e la nomina di Fortunato, per il curriculum e le competenze”.
Domanda: “Che cos’è per Lei la meritocrazia, come e chi, dovrebbero tutelarla? E attuarla?”
Risposta: “La meritocrazia è un merito culturale. Il tema vero in nomine andrebbe sottratto alle scelte arbitrarie, deve essere il curriculum a certificare le competenze e non loro (I Politici). Il Difensore Civico non deve essere un “rialloco” per un amico disoccupato di un politico”.
Domanda: “Secondo Lei è ancora possibile credere e adoperarsi per ripristinare la legalità?”
Risposta: “E’ possibile fare una battaglia”.
Domanda: “Quindi lei è impegnata in tal senso?”
Risposta: “Si. Ho già proposto ad altri gruppi politici di intervenire, in Consiglio mi batterò per rimuovere De Vecchi”.
INTERVISTA A DARIO VIOLI
Domanda: “Consigliere Dario Violi, abbiamo apprezzato molto il suo intenso impegno per ridurre i costi della politica e della spesa pubblica. Quanto incide sull’immagine istituzionale pagare qualcuno per una competenza che non ha?”
Risposta: “Più che i costi della politica l’impegno con il quale il Movimento Cinque Stelle ha portato noi cittadini all’interno delle istituzioni è quello di ridurre, meglio sarebbe addirittura eliminare, gli sprechi della politica. Etica, rigore, onore e disciplina dovrebbero costituire l’ago della bussola di ogni politico. L’amministrazione di centrodestra che governa la Lombardia è storicamente molto spensierata quando si tratta di spendere i soldi dei cittadini e scandali come quello legato a Film Commission, per non parlare dei camici del cognato del governatore Fontana, sono lì a testimoniarlo. La nomina di un Difensore civico regionale, per la seconda volta, privo dei requisiti minimi per ricoprire il ruolo è l’ennesima riprova di questa incapacità di amministrare con criterio i soldi dei cittadini. Il danno d’immagine è enorme. Motivo per cui riteniamo doveroso procedere immediatamente alla revoca. La politica deve prendersi le proprie responsabilità senza aspettare che a mettere le toppe all’inadeguata amministrazione del centrodestra lombardo siano le sentenze della magistratura. Se per ogni fatto controverso bisogna attendere i magistrati prima di intervenire, è il ruolo della politica stessa ad essere messo in discussione”.
Domanda: “Come sarà affrontata la questione di De Vecchi? Che iniziative vi sono per riesaminare il parere dato su falsi presupposti?”
Risposta: “ll Movimento Cinque Stelle ha depositato in data 20 dicembre un atto per chiedere la Revoca dell’incarico del Difensore regionale ai sensi dell’art. 5 della legge regionale 6 dicembre 2010, n. 18. Il Consiglio regionale dovrà quindi decidere, tramite una istruttoria, se la domanda dell’Avv. De Vecchi fosse stata correttamente redatta e se i titoli dichiarati siano realmente adeguati”.
Domanda: “Lei è, quindi. fra i promotori di una deliberazione consiliare in autotutela rispetto all’avvenuta nomina di De Vecchi. Sulla vicenda le Associazioni nazionali e lombarde dei consumatori e utenti attendono ancora risposta, nonostante il loro comunicato stampa. Quando si prevede il dibattito consiliare?”
Risposta: “La maggioranza non ha voluto ascoltarci a giugno, quando stata presentata richiesta di audizione – ai sensi dell’art. 6, comma 2, della Legge Regionale 4 dicembre 2009 – dei candidati alla procedura elettiva relativa alla carica di Difensore regionale. Non hanno ascoltato quando, in data 14 giugno 2021, è stato presentato l’ordine del giorno n. 1850 al PDL n. 150 «Istituzione del Garante regionale per le persone con disabilità. Modifiche alle leggi regionali n. 6/2009, 10/2018, 22/2018» avente ad oggetto «criteri meritocratici nell’ambito della selezione dei candidati alla procedura elettiva del Difensore civico regionale». L’ordine del giorno sopracitato non è stato ammesso alla discussione in quanto non ritenuto inerente al Progetto di Legge n. 150. Non hanno ascoltato quando, in data 21 giugno 2021, il Consigliere regionale Marco Fumagalli ha inviato al Presidente del Consiglio Regionale, Avv. Alessandro Fermi, una lettera nella quale lo invitava a prestare la massima attenzione circa le modalità con cui la Commissione II – “Affari istituzionali” e il Consiglio regionale stavano procedendo in relazione alla nomina del nuovo difensore regionale, mettendo in risalto le lacune e le numerose criticità emerse. Non è pervenuto alcun riscontro. È presumibile, e auspicabile, che la questione arrivi in Consiglio Regionale a fine gennaio. Non siamo disposti a lasciare cadere la questione, né tantomeno attendere ancora anni affinché sia rispettata la legge e i cittadini lombardi possano rivolgersi ad un Difensore civico regionale in possesso di tutti i requisiti richiesti dalla normativa”.
INTERVISTA A MICHELE USUELLI
Domanda: “In merito alla vicenda della nomina del Difensore Civico, eletto a luglio di quest’anno è a conoscenza delle ulteriori irregolarità emerse? Oltre la mancata esperienza di dirigente e non essere esperto in economia, addirittura falso Master e non dichiarazione di incarichi in violazione della stessa Legge Regionale”.
Risposta: “Purtroppo la mala gestione continua; dopo il caso Lio (che aveva solo la terza media!!), oggi abbiamo il caso De Vecchi. Sono imbarazzato perché persevera la stessa dinamica”.
INTERVISTA ELISABETTA STRADA
Domanda: “Cose ne pensa della vicenda relativa alla nomina del Difensore Civico? Qual è la Sua posizione a tale proposito?”
Risposta: “Il Difensore civico è fondamentale. Il caso De Vecchi? Posso dire la verità? Non mi meraviglio. Da noi da oltre 20 anni si nomina in base a dinamiche politiche! Invece occorre procedere a nominare persone per competenze (e non appartenenza politica)!”
INTERVISTA A BARBARA MAZZALI
Domanda: “E ora parliamo di un altro argomento importante, che tocca il tema della Legalità molto caro al suo Partito, Fratelli d’Italia. La Commissione Consiliare di cui lei fa parte ha dato parere favorevole alla candidatura di De Vecchi per la carica di Difensore Regionale, cioè il garante della Legalità nei rapporti tra Pubblica Amministrazione e Cittadini, ma proprio De Vecchi (si è scoperto recentemente) ha omesso di dichiarare incarichi coperti (come richiesto dalla legge regionale) e addirittura ha dichiarato falsamente un Master Universitario mai conseguito, spacciando per tale un Corso di Aggiornamento aperto a tutti e senza alcun esame finale. Posso chiederle quale è la sua personale posizione in merito a questa situazione? Riterrebbe opportuno avanzare una sua richiesta alla Commissione di cui fa parte invitandola a riunirsi per valutare questa situazione che solleva molti dubbi sulla effettiva tutela che il Cittadino e le Associazioni possano avere a garanzia della Legalità?”
Risposta: “Un’ingiustizia fatta all’individuo è una minaccia fatta a tutta la società, scriveva Montesquieu. Fratelli d’Italia è da sempre in difesa della Legalità presupposto dello stato di diritto, della società civile e della nostra economia. Chi ricopre ruoli ed incarichi pubblici ha il dovere di improntarli alla trasparenza, alla lealtà, all’onestà, alla coerenza e al rispetto. Indubbiamente la carriera professionale dell’Avv. De Vecchi non lascia dubbi su competenze e profilo adeguato al ruolo che gli è stato affidato anche se noi come Fratelli D’Italia votammo un altro candidato. Non nascondo che dopo quanto accaduto per il caso del suo predecessore Carlo Lio, proprio in qualità di garante della legalità, De Vecchi doveva prestare più attenzione alla coerenza delle informazioni che ha presentato quando si è candidato. Il mio auspicio è che si possano chiarire velocemente nelle sedi opportune come il Consiglio regionale o dinanzi alla magistratura tutte le incoerenze evidenziate. Dopo la giusta trasparenza sui fatti, sarà possibile procedere serenamente, avendo capito se l’incarico è stato legittimamente assegnato o no. Fratelli d’Italia sarà SEMPRE dalla parte della Legalità, dove è sempre stata”.
INTERVISTA A GABRIELE BARUCCO
Domanda: “Cose ne pensa della vicenda relativa alla nomina del Difensore Civico? Qual è la Sua posizione a tale proposito?”
Risposta: “Sono colpito, mi riservo di documentarmi a fondo. È un rilevante tema di legalità, è una Figura di Garanzia, quindi fondamentale. Vi farò sapere”.
INTERVISTA A MARCO FUMAGALLI
Domanda: “Quali altre criticità ravvisa nell’ambito della discussa gestione del potere da parte del
Presidente Fontana, coinvolto in diversi scandali, fra cui quello legato alla fornitura di
camici da parte di Dama Spa”.
Risposta: “Sarà la magistratura a valutare eventuali responsabilità penali, mentre quelle politiche sono sotto
gli occhi di tutti. Anche della stessa maggioranza che di fatto ha commissariato il Presidente
Fontana con la nomina di Letizia Moratti a Vicepresidente. Nel complesso tutta l’azione di governo
è viziata da una gelosa conservazione del potere. Basti pensare come a fronte di una nomina
dell’ex difensore civico regionale, annullata dal Consiglio di Stato per carenza di titoli, si sia
proceduto a nominare un nuovo soggetto che ha solo meriti di tipo politico. Non solo, quando ho
chiesto la possibilità di audire i candidati per procedere a quella comparazione valutativa prevista
per gli incarichi con alto contenuto di indipendenza, mi è stata negata. Una figura importante come
il difensore civico regionale dovrebbe essere selezionato in base a criteri di indipendenza dal
potere politico, oltre che per una comprovata preparazione. Aspetti di cui, la mancata audizione, ha
reso impossibile accertarsi. Non sarebbe la prima nomina che viene compromessa, per effetto di
violazioni nell’ambito del relativo procedimento e ciò rende l’azione di Regione Lombardia
fastidiosamente al limite delle proprie competenze”.
INTERVISTA A FABIO PIZZUL
Domanda: “Come coordinamento di più di 4000 Associazioni c’è giunta nota della vicenda relativa alla nomina del Difensore Civico e soprattutto delle ultime due gravi novità, il falso Master e la mancata dichiarazione di incarichi in violazione della stessa legge regionale. Qual è la Sua opinione e posizione al riguardo??”
Risposta: “È una questione che purtroppo ho presente e che mi imbarazza non per una questione nettamente politica, ma per il rispetto delle regole amministrative. Tanto più che si parla di una Figura che funge da GARANTE. Attendo esito dei giudizi in corso”.