In questa vicenda non si parla semplicemente di diritti fondamentali, ma di dignità umana che va oltre il diritto e le leggi e che si pone come fondamento di ogni paese civile.
La polemica del Presidente della Campania avverso i “Genitori dei Trapiantati di Cuore e Trapiantati adulti” risale ai fatti accaduti giovedì 24 Febbraio 2022, quando appunto essi, riunitisi in Comitato, si sono presentati al Monaldi per parlare con la Direzione strategica ed il Centro regionale trapianti.
L’azione dei Genitori è una richiesta verso le istituzioni, assolutamente pacifica, fatta con il solo intento di domandare un aiuto e di richiedere un intervento su delle oggettive carenze riscontrate nel servizio e nelle strutture.
Il Comitato mira in particolare ad attirare l’attenzione sulle criticità riguardanti gli aspetti organizzativi della struttura ospedaliera, nello specifico per segnalare un disagio organizzativo che stanno subendo, ormai da anni, le terapie intensive del centro trapiantologico dell’ospedale Monaldi di Napoli, e la mancanza di personale specializzato e di percorsi organizzativi e terapeutici che ancora devono essere strutturati.
Le suddette questioni sono state sollevate dal Comitato con piena correttezza e riconoscendo meriti al personale impegnato.
Al netto di ciò, la mancanza di posti in terapia intensiva, e quindi di personale medico ed infermieristico, desta preoccupazione e non ci si può permettere che un paziente post-trapiantato o in attesa di trapianto debba temere di non poter essere accolto in terapia per ricevere le cure necessarie.
Lungi da genitori di un bambino trapiantato voler fare polemica: questo è il sostanziale contenuto della lettera che il Comitato ha poi provveduto a far recapitare al presidente della giunta, ai componenti dell’esecutivo ed a tutti i consiglieri regionali dopo le suddette dichiarazioni.
“Voglio che mio figlio stia bene” – è il pensiero unico di tutte le persone che si trovano ad affrontare tale situazione e ogni parola, ogni gesto, ogni passo è solo volto al raggiungimento di questo traguardo, senza alcuna volontà di procedere con azioni di disordine e reazioni scomposte agli insulti.
I Genitori hanno dimostrato alto senso di responsabilità perché sanno che dare spazio a frasi fuoriluogo rappresenterebbe ostacolo e causa di rallentamento al raggiungimento dei loro giusti obiettivi.
Il pronto intervento del Difensore Civico campano, come sempre veicolo di giustizia e aiutante attento dei Cittadini verso le istituzioni, ha focalizzato concretamente le vicende specifiche sollevate – questioni di vita e di morte – che meritano davvero massima attenzione e celerità nello svolgimento di idonei percorsi terapeutici.
Davanti a situazioni delicate è bene ascoltare, evitare monologhi impropri, ragionare insieme, trovare concrete soluzioni.
L’Associazione Nazionale Difensori Civici Italiani, nel ringraziare i Genitori dei bambini del Monaldi, ringrazia tutti quanti spingono quotidianamente le istituzioni pubbliche e sanitarie a concentrarsi sul proprio dovere.