Anno 2022 dopo Cristo: niente da fare, l’Italia non ha ancora eletto il suo Difensore Civico Nazionale.
È l’unico Paese fra ventisette Paesi dell’Unione Europea che non lo ha,
mancando ogni possibilità di favorire il dialogo del Cittadino con le burocrazie ministeriali.
Il Difensore Civico regionale manca ancora in Puglia, Sicilia e Calabria.
In Campania ci sono voluti otto anni per far rispettare la legalità.
Hanno soppresso i Difensori Civici comunali e manca persino nelle Città metropolitane di Roma e Milano.
I Difensori Civici provinciali sono pochissimi.
Il risultato, pessimo, senza tale aiuto nella pubblica amministrazione, lo abbiamo visto tutti: in particolare il clientelismo dilaga e addirittura al Nord un Difensore risulta sul web come gran maestro di Organizzazione segreta.
Qualche politico continua a segnalare sempre amici suoi, i più fedeli, non i più qualificati.
La migliore testimonianza proviene ovviamente dalla Regione Lombardia; guardiamo dritti tutti al Pirellone.
L’amministrazione cancella la dichiarazione di inconferibilità e così il nominando nasconde i rapporti intercorsi con le pubbliche amministrazioni, non ha niente di assimilabile ad esperienza dovuta, viola i limiti d’età anagrafici, inventa un titolo universitario che non ha. E procedono a nominarlo come se fossero un imperatore che sceglie arbitrariamente, cancellando le conquiste in materia di motivazione degli atti di alta amministrazione e non valutando i rilievi intercorsi.
Abbiamo intervistato la maggior parte dei Consiglieri Regionali di diversi partiti nel Pirellone: anche loro sanno e confessano di essere sbalorditi dal comportamento reiterato del Consiglio di cui fanno parte.
Tutta l’Italia sana è indignata.
A un appello corale di tutte le Associazioni lombarde su questa nomina in Lombardia non è stata data risposta.
Non possiamo arrenderci.
Dobbiamo tutti difendere il Difensore Civico per difendere il Cittadino e la legalità.
Nicola Vorraro