IL DIFENSORE CIVICO A FIANCO DEI SOFFERENTI PSICHICI E DELLE LORO FAMIGLIE
Il Difensore Civico e Garante del diritto alla salute della Regione Campania Avv. Giuseppe Fortunato ha evidenziato che le prestazioni di residenzialità sanitaria psichiatrica territoriale per adulti vengono esternalizzate a favore di operatori economici privi di accreditamento istituzionale e di autorizzazione.
“Gli operatori economici che svolgono il servizio” – viene precisato dal Difensore Civico – “non sono neppure configurabili come Istituti di cura privati qualificabili come presidi ASL ai sensi dell’art. 43 della legge 833 del 1978, né si può parlare di sperimentazioni gestionali, che dovrebbero essere così denominate e rispettare i relativi requisiti (art. 9 bis del decreto legislativo 502/1992 e ss.mm.ii.)”.
“In sostanza” – sostiene l’Avv. Giuseppe Fortunato – “le cure date ai sofferenti psichici – se tali le vogliamo chiamare – non sono quelle appropriate, anzi non sono proprio quelle permesse”
Prosegue affermando: “l’art. 8 ter del decreto legislativo 502/1992 e ss.mm.ii. richiede autorizzazioni; il successivo art. 8 quater richiede accreditamenti istituzionali; l’affidamento a soggetti privati non accreditati né autorizzati avviene, invece, con gare ove non sono richiesti dall’ASL Napoli 2 Nord, quali requisiti di partecipazione, né l’autorizzazione né l’accreditamento e tale affidamento non si limita a prestazioni a carattere strumentale e accessorio, ma riguarda proprio le prestazioni principali”.
L’ASL Napoli Nord ha risposto al Difensore Civico in data 30 settembre 2022, trasmettendo nota del 29 settembre 2022 del Direttore del Dipartimento di Salute Mentale che non contestava l’accusa (ovvero che le prestazioni vengono erogate da strutture non accreditate), bensì asseriva che sussiste una “comunicazione” dello stesso Dipartimento del 20 maggio 2022 per la quale “solo dopo diniego” delle “Strutture accreditate dell’ASL Napoli 2 Nord” si può procedere ad “altre soluzioni”; in sostanza si riteneva “prioritario” il ricorso a “strutture accreditate e contestualizzate”; ma non esclusivo.
SOLUZIONI
In verità altre soluzioni, come asserito dal Difensore Civico, con strutture non autorizzate o non accreditate non sono legittime per le prestazioni principali da erogare nei confronti delle persone con disagio psichiatrico, comportando sicché una gravissima violazione ai danni di soggetti bisognosi di cure appropriate e non di venire affidati a enti non accreditati né autorizzati. Tutto ciò, assieme alla costruzione di un illegale mercificazione del malato psichico, offende la dignità dell’essere umano.
Il Difensore Civico, sulla base di quanto emerso nell’A.S.L. Napoli 2 Nord, ha esteso a tutte le AA.SS.LL. della Campania l’azione ai sensi dell’art. 2, comma 3, della legge regionale 11 agosto 1978 n. 23 “al fine di rimuovere analoghe disfunzioni e orrori”.
Il Difensore Civico ha fissato, nel suo invito del 3 novembre 2022,, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della medesima legge regionale, in trenta giorni il termine per la definizione nel rispetto rigoroso della legge ovvero per ogni azione per il ripristino della legalità e per la tutela della dignità; ha riferito ai sensi dell’art. 5, commi 2 e 3, della legge regionale 23/1978 al Consiglio regionale, tramite il Presidente del Consiglio regionale, richiedendo entro trenta giorni le risultanze dell’esame; ha invitato nel termine di trenta giorni i Direttori Generali delle AA.SS.LL. della Campania a rimuovere “analoghe disfunzioni e orrori e a fare rispettare, nei sensi suindicati, rigorosamente la legge, ripristinando la legalità e la tutela della dignità”.
Il Difensore Civico ha inoltre comunicato l’invito al Presidente della Regione Campania per ogni suo possibile intervento.
Giuseppe Corbisiero