LA COOPERAZIONE FRA OMBUDSMEN E ISTITUZIONI PER LA PROTEZIONE DEL DIRITTI UMANI ALL’ESAME DELLA CONFERENZA MONDIALE DEGLI OMBUDSMEN (21-22 SETTEMBRE 2023)
Alla Conferenza mondiale degli Ombudsmen, tenutasi il 21 e 22 settembre nella Camera dei Deputati a Roma, con il contributo, fra gli altri, del Consiglio d’Europa e con il patrocinio, fra gli altri, del Parlamento Europeo, hanno partecipato gli Ombudsmen provenienti da tutti i Paesi nel mondo, ivi comprese le Istituzioni per la protezione dei diritti umani.
Il tema centrale della cooperazione fra le Istituzioni per la protezione dei diritti umani e gli Ombudsmen è stato affrontato dall’Avv. Giuseppe Fortunato, Difensore Civico presso la Regione Campania, introducendo la seconda parte della Sessione sui Diritti Umani, dopo che nella prima parte si erano esaminate concrete esperienze di tutela degli Human Rights.
CORRISPONDENZE E DIFFERENZE
Pur in presenza di un panorama mondiale variegato e in assenza di esami comparativi di letteratura specializzata, l’avv. Giuseppe Fortunato ha evidenziato tre rilevanti analogie e tre rilevanti differenze fra gli Ombudsmen e le Istituzioni dei Diritti umani.
Le tre analogie indicate sono:
1. genetica perché entrambi gli Istituti sono preposte alla dignità e alla tutela del diritto nel senso più lato e comprensivo di equità;
2. d’accesso perché vi è un favor d’interpello del Cittadino non formalisticamente inteso;
3. teleologica perché sono Attivatori di Giustizia sulla base di un favor substantiae.
Le tre differenze rilevanti sono:
1. di campo perché l’Ombudman parte essenzialmente dall’uso sbagliato del potere pubblico;
2. temporale perché l’Ombudsman si muove solitamente dopo l’atto sbagliato, chiedendo la rimozione, o dopo l’indebita omissione, chiedendo al potere pubblico di provvedere;
3. di composizione perché i Principii di Venezia e la prassi spingono per l’Ombudsman individuale mentre per le Istituzioni di protezione dei diritti umani i Principii di Parigi indicano la composizione collegiale.
L’OMBUDSMAN E LE STORIE DIVERSE
L’Avv. Giuseppe Fortunato ha poi approfondito che l’Ombudsman ha il suo campo d’intervento nella contestazione del cattivo uso del potere pubblico ed è da lì che può essere promotore di cambiamenti. Fra l’altro ha domandato che storia diversa vi sarebbe stata se Antigone contro il decreto ingiusto di Creonte, la levatrice egiziana che in Esodo contestava l’ordine ingiusto del faraone, Rosa Parks contro il divieto di sedersi in un pullman per motivi razziali avessero avuto a fianco un Ombudsman.
Ed è anche vero che gli Ombudsmen, come le Istituzioni per la protezione dei diritti umani, amano e si ispirano alle quattro libertà della migliore dottrina americana nel 1941: la libertà dal bisogno, la libertà dalla paura, la libertà di credere in quel che si vuole e inseguire i propri sogni, la libertà di esprimere quel che si vuole. Entrambi sono Promotori di Libertà.
ISTITUTI FRATELLI
In conclusione l’Avv. Giuseppe Fortunato ha ricordato la comune genealogia di Ombudsmen e Istituzioni per la protezione dei diritti umani nell’art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Dignità e Diritto, pur nelle differenti caratteristiche, sono la madre e il padre di entrambi.
“Esiste una parola in tutte le nostre lingue che esprime tale situazione di stessa madre, stesso padre e caratteristiche diverse?” – si è chiesto l’Avv. Giuseppe Fortunato. –
“Sì, esiste ed è “fratelli””.
“Questo significa che se in un Paese vi sono tutte e due si agisce come fratelli, l’Ombudsman partendo da maladministration per difendere i diritti umani, l’Istituzione per la protezione dei diritti umani partendo dagli stessi per reindirizzare i pubblici poteri.
Nei Paesi dove ci sta uno solo dei due, questo deve fare anche il lavoro dell’altro fratello.
E dove non c’è nessuno dei due, allora siamo noi fratelli di tutto il mondo che dobbiamo chiedere di nominare presto perché in quel Paese o la dignità umana è stata già calpestata o potrà essere calpestata facilmente”.
Prof.ssa Daniela Guerriero, Difensore Civico Emerito