LO STALLO DELLA DIFESA CIVICA DEL MOLISE
In Italia persiste un grave vuoto nella Difesa Civica: non solo manca un Difensore Civico Nazionale, ma molte regioni soffrono di carenze nella nomina del Difensore Civico regionale.
Il Molise continua ad essere un esempio negativo per la sua situazione di stallo per la nomina del Garante regionale dei diritti alla persona, figura che in Molise svolge anche le funzioni di Difensore Civico.
Vi è stato l’annullamento definitivo della nomina del precedente Garante regionale dei diritti della persona, nomina effettuata in violazione dei requisiti e senza motivazione comparativa.
Poi – come riportato in un articolo di ottobre 2024 cui si rimanda https://www.andci.it/vogliamo-il-difensore-civico-regionale-in-molise/ – abbiamo richiesto in merito un intervento urgente.
AGGIORNAMENTO
Ad oggi, il Garante regionale dei diritti della persona in Molise non è ancora stato nominato, non risultano novità al riguardo, né abbiamo notizie al riguardo. Nemmeno il Sito regionale è aggiornato in merito.
MANCANZA DI TRASPARENZA
Oltre al ritardo, si registra una grave mancanza di trasparenza nell’informare i cittadini sullo stato delle procedure che rallenta il funzionamento della Difesa Civica e mina la fiducia dei cittadini verso le istituzioni.
La stessa mancanza di trasparenza per reperire notizie su un aspetto fondamentale per la tutela del cittadino da sola rappresenta un punto dolente dell’Amministrazione regionale molisana.
AZIONE IMMEDIATA E TRASPARENTE
L’Associazione Nazionale dei Difensori Civici Italiani chiede che il Difensore Civico Regionale del Molise sia nominato senza ulteriori indugi, e chiede che vi sia chiarezza e trasparenza sullo stato del procedimento, in modo che il Cittadino, informato, sia in grado di seguirne gli sviluppi e sentirsi tutelato.
Sollecitiamo ancora il Consiglio regionale del Molise affinché proceda con celerità alla nomina del Garante dei diritti della persona in Molise.
La tutela dei diritti dei cittadini deve tornare ad essere una priorità: il Molise non può permettersi di ignorare ancora le proprie responsabilità istituzionali.
Donatella Agrizzi ed Ernesto Marino