L’ultimo episodio verificatosi ad Acerra, in provincia di Napoli, sembra aver scoperto l’ennesimo vaso di Pandora, un contenitore di mali sommersi., un altro varco di innesti occulti, un altro pezzo di terra contaminato, un nuovo abuso.
Questi i fatti. Una conduttura idrica si rompe, producendo una voragine di proporzioni considerevoli in mezzo ad una strada del rione “Parco 900”, un complesso edilizio ubicato nel quartiere “Spiniello”, dove vivono circa 100 famiglie.
Peraltro, una zona che ha già conosciuto – e ripetutamente – il fenomeno dell’abuso edilizio.
E fin qui nulla quaestio se non fosse che la voragine ha fatto scoprire una discarica sospetta sotto il manto stradale. Enormi quantitativi di immondizia, quintali di rifiuti stratificati sono venuti alla luce tra la sorpresa generale, perchè mai prima di quel momento c’era stato un indizio,un riferimento tale da far pensare o almeno sospettare che si calpestasse la superficie di un sottosuolo inquinato da rifiuti di dubbia provenienza e di indegna collocazione. E’ bastato questo per generare sentimenti di angoscia e paura negli abitanti dello Spiniello, che hanno coinvolto la polizia municipale, facendo sequestrare l’area. Un panico che trova la sua motivazione nella presenza di sacche bianche ritrovate insieme ai rifiuti e che spingono a pensare si tratti di sostanze tossiche impropriamente occultate, come è avvenuto in altre zone della Campania. Pensiamo alla Terra dei fuochi, che ancora fa parlare di sè per il dimostrato nesso causale esistente tra i rifiuti tossici, i roghi e l’alta percentuale di tumori; al grido inascoltato di famiglie che perdono affetti, figli, che vedono compromessa una sana vivibilità, la salvezza di un territorio, ormai degradato e negato alla pubblica fruizione. Una situazione drammatica resa ancora più scandalosa dall’inerzia di chi avrebbe dovuto e deve tempestivamente agire, contrastando il malaffare, ponendo un freno definitivo alla corsa al profitto che continua senza vergogna e alcuna inibizione ad attentare alla salvezza di comunità e terra. O pensiamo al mostro del sito inquinato di Agrimonda, a Mariglianella, o ai tantissimi abusi edilizi di cui si è occupato il Difensore Civico Campano, Giuseppe Fortunato, interpellato dai cittadini esasperati per le lungaggini burocratiche, ma soprattutto per la mancata volontà di provvedervi.
Dunque, anche la voragine di Acerra pone l’accento sull’utilizzo improprio e malsano del territorio, sugli abusi contro l’ambiente e la salute delle persone, contro l’economia nazionale già prostrata e agonizzante, contro i diritti umani. A dimostrazione del fallimento di una democrazia incompiuta, che nasconde la peggiore delle tirannidi.
Nonostante la squadra di tecnici intervenuta su incarico dei costruttori del complesso residenziale di Spiniello per riparare e chiudere la voragine, la gente non si è fermata, chiedendo che vengano effettuati tutti gli accertamenti e i rilevamenti del caso per fare luce sulla vicenda dei quintali di rifiuti sospetti e probabilmente arrivare alla conoscenza dell’ulteriore abuso di costruire in una zona che andava prima bonificata. Si sospetta, infatti, che, a seguito della lottizzazione, l’area sia stata ricettacolo di ogni sorta di rifiuto, occultati con la realizzazione delle strade. E perchè non provare, invece, a trovare soluzioni al problema dei rifiuti?
Ancora materia incandescente, dunque, per il Difensore Civico Campano, che raccoglie le istanze dei cittadini, e resta il baluardo intorno al quale far ruotare la consapevolezza civicratica di riprendersi le sedi della giustizia, di tutte quelle battaglie civiche finalizzate al rispetto della legalità, contro ogni attentato alla libertà,contro ogni sopruso legalizzato da uno Stato che con una mano sembra dare e con l’altra toglie e sostiene l’abuso.
Per affermare, in definitiva, la propria dignità di Cittadini. Ad ogni costo.
Clotilde Punzo