Nata sull’esperienza delle quattro Macroregioni europee (la Baltica, la Danubiana, la Alpina e la Adriatica-Jonica) e varata dall’Unione Europea come strumento per favorire la coesione, la Macroregione Mediterranea si delinea come una nuova forma di “Governance condivisa”, volta a favorire la piena e diretta partecipazione della società civile nella realizzazione delle linee strategiche condivise.
Il percorso per giungere al riconoscimento della Macroregione Mediterranea può dirsi ufficialmente cominciato attraverso la pubblicazione, sull’ultimo bollettino ufficiale della Regione Campania, del decreto a firma del Difensore Civico, avvocato Giuseppe Fortunato.
In particolare, la Macroregione Mediterranea, svolgerà un ruolo analogo a quello delle quattro Macroregioni già in operanti in Italia e che già stanno affrontando risolutivamente le grandi questioni in materia di ambiente, ricerca scientifica e sanitaria, energia, trasporti e lotta alla criminalità con la sinergia necessaria per affrontare tematiche concernenti territori europei e extraeuropei.
Tra le prime linee d’intervento per l’intero mezzogiorno della Macroregione Mediterranea Centro-Occidentale (MMCO) figurano: l’adozione di nuove politiche energetiche, la salvaguardia del mar Mediterraneo, la promozione della reciproca conoscenza e socializzazione tra i popoli e la crescita sostenibile in termini economici, sociali e culturali, il perfezionamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie, dei porti, degli interporti e degli aeroporti, lotta alla delinquenza comune ed organizzata.
Gli interventi messi in atto dalla Macroregione potranno essere sostenuti dai fondi strutturali e da investimenti europei per affrontare le sfide comuni relative ad una determinata area geografica.
Quanto all’influenza che la creazione di questo nuovo organismo potrà avere sulla società civile, le professioni ed il mondo del lavoro vi sarà sicuramente la possibilità per l’Europa di poter bilanciare il deficit di democrazia sussistente nelle politiche economiche e negli apparati burocratici dell’Unione Europea, ormai facile preda di multinazionali sovente più potenti e più ricche degli Stati.
Priorità della Macroregione, perciò, è dare nuova linfa a istituzioni che sono spesso lontane dai Cittadini, dai loro bisogni e dare a quest’ultimi la possibilità di contribuire fattivamente al miglioramento sociale. Dunque, il cittadino da semplice elettore passerà ad essere vero e proprio protagonista della vita politica.