Il Difensore Civico è un organo autonomo e indipendente che interviene per i cittadini qualora ci dovessero essere casi di malamministrazione.
Interviene su richiesta e d’ufficio per tutelare i cittadini in tutti i casi di cattiva amministrazione.
È nominato per il periodo prescritto dal Consiglio regionale o provinciale presso cui ha sede e il servizio che offre è gratuito e aperto a tutti. Nel 2010 sono stati, purtroppo, soppressi i Difensori Civici comunali.
Una figura dunque di fondamentale importanza per i cittadini, che spesso trovano difficoltà ad interfacciarsi con la Pubblica Amministrazione che per difficoltà burocratica, ritardi e in questo periodo la Pandemia non sempre è efficiente con i cittadini.
Nonostante il suo ottimo lavoro, il Difensore Civico è spesso osteggiata proprio da quella stessa Amministrazione Pubblica che dovrebbe essere sempre a disposizione dei cittadini. Ad esempio c’è la vicenda nota a molti della Regione Lombardia, dove si ha un Difensore Civico Regionale che è un ex politico nominato senza nessun metodo meritocratico, senza titolo minimo di studio e soprattutto senza un po’ di buon senso, ma solamente per qualche scambio di favore a livello politico.
La classe politica italiana sembra non capire l’importanza della Difesa Civica, quale “arma” di garanzia per la corretta amministrazione o forse fa finta di non capire.
Anche in Parlamento poco o quasi mai si è trattato di Difesa Civica Nazionale. Infatti non abbiamo un Difensore Civico Nazionale di coordinamento a quelli Regionali e per affrontare la cattiva amministrazione ministeriale.
L’Italia infatti è purtroppo l’unico stato fondatore dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa privo di un compiuto sistema di difesa civica a livello nazionale.
Quale futuro quindi per i cittadini italiani, che nell’ottica di un’Europa unita e funzionale si trovano ad essere discriminati rispetto agli altri cittadini europei? Ricordiamolo che eliminare le discriminazioni e la cattiva amministrazione influisce sul modo di definire le politiche di un territorio e significa promuovere il benessere di quel territorio e migliorare la qualità della vita.
Nel 2019 ci sono state le elezioni per la carica di Mediatore Europeo e tra i candidati c’era l’avvocato Giuseppe Fortunato, attuale difensore civico della Regione Campania. Il Parlamento europeo aveva selezionato cinque nomi, in base ai requisiti a livello di curriculum, tra i candidati alla carica. Oltre a Giuseppe Fortunato, c’erano in corsa Julia Laffranque, Nils Muiznieks, Cecilia Wikstroem ed Emily O’Reilly. Purtroppo vinse O’Reilly, anche perché Europarlamentari Italiani, in modo incomprensibile, non sostennero l’avvocato italiano che, dagli atti, risultava il più titolato.
Il risultato è che abbiamo ancora una volta confermato un Mediatore Europeo incapace di fare sentire in Europa, contro le lobby economico-finanziarie, la Voce del Cittadino.
Di Francesco Neri