Nel Lazio si discute la riforma del Difensore Civico regionale.
La proposta dei nuovi compiti come Garante della Salute si affaccia in un momento storico di emergenze sanitarie collettive e personali che non trovano risposte adeguate.
Emergenze che troppo spesso vengono eluse o aggrovigliate da lunghe liste d’attesa e da conflitti di interessi fra pubblico e privato!
La richiesta che il Difensore Civico possa e debba essere Garante in ordine al diritto alla salute è stata già realizzata in altre sedi regionali e in altre Nazioni ed è imprescindibile.
La proposta in esame nel Consiglio Regionale del Lazio, che propone giustamente il potenziamento della figura del Difensore Civico, è lodevole possibilità di azioni maggiori e di nuovi e maggiori poteri.
Non risolve, comunque, e non può risolvere il grande problema italiano: l’assenza del Difensore Civico Nazionale.
FARE CONOSCERE IL DIFENSORE CIVICO E NON TARDARE ANCORA IL DIFENSORE CIVICO NAZIONALE
Il Difensore Civico è ancora in Italia figura evanescente, rappresentata a macchia di leopardo e, nonostante gli sforzi ultraventennali dell’A.N.D.C.I., la conoscenza di questa figura è limitata. Ad essa non è dedicato il giusto spazio informativo che consentirebbe ai Cittadini di partecipare alla battaglia per garantire diritti “fondamentali” che spesso non possono essere assolti da altre Istituzioni, nei termini di sofferenza sociale, morale, psichica, povertà e ancora violenza istituzionale.
I Cittadini oggi sono “costretti” e “sospesi”: in attesa di una visita medica, di lunghi processi che depauperano la vita, di burocrazie lentissime, di scelte politiche che potrebbero portare a limitazioni della libertà e persino alla guerra …
Chi raccoglie queste istanze di dolore diffuso, di angoscia esistenziale, che sfocia in patologia psichica, fisica, e sociale?
Molte Associazioni aiutano e affrontano le emergenze. L’A.N.D.C.I., anche con la sua partecipazione a Civicrazia, intende affrontare i temi alle radici, trasformando questo modello che favorisce delega e clientelismo nel nuovo modello istituzionale della partecipazione e della meritocrazia, dove il Cittadino ha sempre a fianco il Difensore Civico, indipendente davvero e con concreti mezzi e poteri per risolvere il disagio rappresentato, fare cessare la cattiva amministrazione, dare Giustizia.
DIFENSORE CIVICO NAZIONALE: METTERE LO STATO COME ALLEATO DEL CITTADINO
Vogliamo il Difensore Civico Nazionale perché deve accogliere le vittime del delitto (anche quando non è considerato reato), proteggere dagli abusi di potere (anche quelli “legittimati” dal male dilagante e spesso più crudeli), smuovere le burocrazie ministeriali, fare sentire finalmente alleati Stato e Cittadino.
IL VUOTO CHE SI SENTE
La disarmante assenza in Italia di un Difensore Civico Nazionale ci porta a riflettere sulla condizione rigida delle nostre Istituzioni, che non possono essere considerate spazio di rinnovamento reale che è attenzione adeguata al dolore e disagio inferto ai Cittadini.
Il Difensore Civico Nazionale quando istituito sarà l’affermazione di una politica e di una Società in tutte le sue forme e strutture portanti, che danno prova finalmente di non temere la Terzietà!
Un Terzo indipendente e competente che faccia ragionare, dialogare, risolvere, sanare le ferite degli abusi, delle omissioni, delle negligenze, dei silenzi.
Donatella Mereu
Neuropsicologa clinica,
Psicopatologa forense,
Criminologa.