Nel suo rapporto “La protezione dei bambini e degli adolescenti nell’ambiente digitale”
il Difensore Civico catalano ha evidenziato come l’accesso alle tecnologie della comunicazione e a Internet rappresenta un grande progresso nella garanzia dei diritti e delle libertà ma ciò comporta rischi che possono comportare sovente una violazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti.
ANALISI
Il Sindic de Greuges (così si chiama in Catalogna il Difensore Civico, letteralmente: il Difensore degli Offesi) ha chiesto regolamentazione e controllo di Internet per garantire i diritti dei bambini e dei giovani.
L’accento è anche stato posto sulle “carenze ancora esistenti” nell’accessibilità e nella connettività da parte di molte famiglie; tali carenze incidono su diritti come l’istruzione e il tempo libero.
Inoltre la mancanza di competenze e capacità di sviluppo nell’ambiente digitale e il divario digitale hanno un rilevante impatto nocivo sulle persone con disabilità.
Il Difensore Civico catalano ha evidenziato che i social network e le applicazioni digitali “non sono la causa del sessismo” nella società, ma che nel mondo digitale spesso si sviluppano rapidamente, il che è particolarmente dannoso nell’infanzia e nell’adolescenza.
Il Difensore Civico catalano ha evidenziato che spesso il razzismo e la xenofobia tra i bambini “sono invisibili e persino normalizzati”, e che si diffondono mostruosamente nelle reti sociali. Pertanto l’intervento sociale e socio-educativo in Internet è essenziale per combattere l’incitamento all’odio.
Viene chiarito altresì che, mentre la pubblicità malsana è più disciplinata e repressa nei media tradizionali, è più difficile da controllare quando il mezzo di diffusione e consumo è Internet. In particolare – ha evidenziato il Sindic de Greuges – per questo motivo devono essere compiuti progressi nella regolamentazione.
In particolare occorre intervenire nel settore del gioco d’azzardo online, in modo che l’accesso sia limitato ai minori di 18 anni. Inoltre devono essere applicate severe sanzioni agli operatori che non rispettano la normativa. Occorre anche l’aggiornamento dei Codici di Consumo per contrastare le nuove dipendenze.
Per quanto riguarda il consumo di materiale pornografico, il Difensore Civico catalano ha evidenziato che la maggior parte dei siti web sono accessibili liberamente e senza verifica della maggiore età della persona ed inoltre il diritto alla privacy alla protezione dei dati e all’immagine personale sono frequentemente violati su Internet.
Infine Internet e i social network sviluppano con celerità menzogne con incidenza terribile sui minori.
CONCLUSIONI
L’Associazione Nazionale dei Difensori Civici Italiani, da sempre a fianco dei minori, anche tramite specifiche iniziative contro il cyberbullismo, plaude a quest’organico intervento del Difensore Civico catalano.
La Direzione Nazionale dell’ANDCI ha evidenziato:
“E’ l’ora che i legislatori intervengano tutelando la libertà di opinione e difendendo i minori. I diritti dei minori non sono mai minori, come dicemmo in più Congressi, ma la loro difesa strenua è segnale di autentica Civiltà”.
Fabio Riccio