L’Italia è la culla della cultura e della tradizione giuridica, in cui è forte l’esigenza della tutela dei diritti e del principio di garanzia.In Italia esiste un soggetto, previsto dalla legge (la cui tradizione però viene da lontano e da altri paesi), che è il garante dei cittadini, in grado di intervenire in modo snello e veloce nei confronti di pubbliche amministrazioni ed esercenti pubblici servizi per garantire la tutela dei singoli; parliamo del Difensore Civico.Il problema è che in quei territori regionali in cui tale figura è stata regolarmente costituita, il suo margine di azione, la nomina e l’ampiezza del profilo rivestito sono assicurati a livello territoriale.Insomma in Italia non esiste il Difensore Civico Nazionale, la cui funzione potrebbe essere di coordinamento e controllo di quelli territoriali, oltreché di promotore di interventi migliorativi dell’azione civica nelle sedi Istituzionali Nazionali.
Per l’importanza rivestita, una volta la legge prevedeva la possibilità di nominare anche i Difensori Civici a livello Comunale, disposizione questa caduta sotto la scure delle esigenze di bilancio dello Stato. Resta la possibilità di vedere nominati Difensori territoriali in convenzione a tutela dei cittadini comunali, eventualità davvero limitata sempre per gli stessi motivi di contenimento delle spese.Oggi il Difensore Civico Nazionale sarebbe il cardine intorno al quale potrebbero ruotare la tutela effettiva dei diritti delle persone in materia di accesso, di tutela del diritto alla salute, in genere di tutela contro le possibili ed eventuali prepotenze della P.A. previste dalla legge, insomma una tutela davvero importante per i cittadini privi di rappresentanti e specie, stante la gratuità della procedura, qualora in condizione di disagio economico. Peccato non si ripensi in modo più incisivo tale figura di difesa civica, cosi da rendere più visibile e stimata la sua fama di cultore dei diritti dei cittadini.di Gianfranco Esposito