La Macroregione Mediterranea, rappresenta la risposta democratica istituzionale, chiamata ad espletare quel processo innovativo che le realtà socio-economiche territoriali richiedono, e che permette di superare le barriere di appartenenza nazionale.
La Macroregione pone l’accento su una unificazione delle aree fondata sulla omogeneità dei territori, della storia, della cultura, delle sensibilità politiche e degli interessi sociali ed economici, al fine di sviluppare quella coesione territoriale necessaria allo “sviluppo sostenibile”.
L’attuazione concreta di tale forma innovativa di democrazia sembrava accantonata, ma il Difensore Civico Campano, Avv. Giuseppe Fortunato, ha reso possibile e concreta tale idea con l’emanazione del decreto n° 9 pubblicato sul BURCA del 29 novembre 2018.
Diversamente da altre forme di cooperazione interregionale, la policy della macroregione si basa su una strategia che consente a ciascuna regione, che ne è parte integrante, di interagire in modo diretto con tutti gli interlocutori, al fine di risolvere problematiche comuni, senza scavalcare le Regioni che restano parti centrali nel processo innovativo.
In particolare, con riferimento all’ambiente e al territorio, attraverso l’organizzazione macroregionale, e quindi con il coinvolgimento del popolo nella sua sovranità, si possono raggiungere importanti traguardi come ad esempio la riduzione dei fenomeni relativi all’inquinamento, attraverso il miglioramento della qualità dell’aria e dell’acqua, con relativa ricaduta positiva sulla salute di tutti i cittadini.
Anche la salvaguardia dei mari rappresenta un’importante obiettivo da perseguire, e con l’istituzione della Macroregione Mediterranea sarebbe certamente più facile pianificare, ad esempio, la costruzione di impianti di depurazione, con conseguenti ricadute positive sulle attività economiche strettamente connesse al mare, come quelle turistico – sportive.
La Macroregione Mediterranea favorisce lo sviluppo e l’integrazione di aree che si affacciano sul Mediterraneo, non solo europee, ma anche nordafricane e sud asiatiche.
L’idea della Macroregione Mediterranea figura l’opportunità, per gli operatori economici, di attuare politiche più responsabili e finalizzate allo sviluppo sostenibile attraverso, ad esempio, l’utilizzo di imballaggi e materiali produttivi ecologici, limitando le emissioni di sostanze nocive nell’ambiente, che rappresentano una delle principali cause alla base dei cambiamenti climatici del Mediterraneo.
E’ altresì necessaria un’accelerazione sul fronte delle politiche climatiche e su quello della cooperazione internazione mettendo al centro il Mediterraneo, ed in tale compito la Macroregione Mediterranea potrebbe giocare un ruolo fondamentale, sia come ponte tra l’Europa e il le regioni del Nord Africa e quelle del Sud Asia, sia nel contribuire ad una rivoluzione culturale incentrata ad una sfida – tecnologica, politica, sociale e di sviluppo sostenibile – che sarebbe sicuramente a portata di tale forma innovativa di democrazia.