Occorre reintrodurre il Difensore Civico comunale. L’abolizione della figura del Difensore Civico comunale con il comma 186 (ex 176), art. 2 della Finanziaria 2010 fu un grave errore.
Questa indicazione è una invasione di campo nell’autonomia degli enti locali sotto le mentite spoglie di una misura finanziaria.
L’istituto del Difensore Civico in Italia manca in quasi tutte le province e in qualche Regione. Inoltre non abbiamo mai avuto un Difensore Civico nazionale, perché non previsto dalla legislazione italiana.
Il Difensore Civico, a tutti i livelli e dunque anche a livello locale, rappresenta una grande opportunità al servizio del miglioramento dell’azione amministrativa nell’interesse del cittadino.
L’ANDCI chiede il Difensore Civico nazionale e che sia previsto un Difensore Civico in ogni comune.
Lo statuto comunale deve ritornare a prevedere l’istituzione del Difensore Civico con compiti di garanzia dell’imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione comunale, segnalando, anche di propria iniziativa, gli abusi, le disfunzioni, le carenze ed i ritardi dell’amministrazione nei confronti dei cittadini. E chiediamo che possa svolgere, oltre alle funzioni di controllo di legittimità sugli atti sottopostigli, il potere sostitutivo nei confronti delle amministrazioni comunali inadempienti.
Il Difensore Civico comunale
Strumento di tutela del cittadino, è una figura di garanzia che esercita la propria funzione in piena autonomia e indipendenza rispetto agli altri organi dell’Amministrazione Pubblica comunale.
Con il ripristino del Difensore Civico comunale si intende che, in prossimità del Cittadino, vi sta quest’Istituto fondamentale posto a garanzia della buona amministrazione.
Ernesto Marino