Sono state diverse le reazioni dei cittadini ai provvedimenti presi dallo Stato in merito alla lotta al Covid. Il diffondersi dell’epidemia ha sconcertato e spaventato tutti e molti di noi erano certi che il Governo avesse pronto un piano di intervento per emergenze di questo tipo. La sensazione è che non fosse così. Dpcm aggiornati ogni settimana, apertura e chiusura delle regioni, fra mille altri provvedimenti hanno confuso decisamente le idee della popolazione e diffuso malcontento.
Chi di noi non avrebbe voluto passare le feste natalizie in compagnia dei propri cari che probabilmente non vediamo da settimane o mesi proprio a causa del diffondersi della pandemia?
Siamo stati spettatori di manifestazioni in molte piazze d’Italia dove la voce di proprietari di piccole imprese chiedevano aiuto a gran voce per poter continuare la propria attività e non fallire. Fra questi cittadini, a protestare vi erano anche alcuni che si opponevano alle restrizioni anti Covid riguardanti mascherine, distanziamento sociale e limitazioni negli spostamenti per vedere i propri cari.
Dove ci sono voci che chiedono il giusto, vi sono a volte anche pensieri che rischiano di compromettere la salute di tutti.
Sono stati fatti molti interventi legati al controllo della cittadinanza per limitarne la circolazione. Durante il lockdown della scorsa primavera abbiamo saggiato regole molto restrittive che ci imponevano di rimanere chiusi in casa se non per commissioni importanti e comunque sempre da giustificare con l’autocertificazione.
Ora l’autunno ci vede di nuovo camminare per le vie delle nostre città, provvisti di mascherina e con maggiore libertà di movimento. Allora come mai sono ancora molte le proteste che accendono i telegiornali ogni giorno?
Il motivo delle proteste, anche di quelle che per molti sembrano assurde come vedere la mascherina come una limitazione alla nostra libertà, sono le conseguenze che molti provvedimenti hanno avuto sulla vita dei cittadini.
Stiamo vivendo una forte crisi delle piccole imprese e queste non si sentono realmente aiutate in quanto non ricevono con tempismo sufficiente gli aiuti promessi dallo Stato. Il lavoro da casa, sebbene sia interessante come sviluppo dell’impiego, presenta disagi non indifferenti per chi ha figli in casa magari impegnati nella didattica a distanza. Inoltre gli ammalati domiciliati, se presenti in una condizione familiare come quella descritta, sollevano non pochi problemi di gestione senza una adeguata assistenza.
In questo turbine di disagio e confusione, la Difesa Civica non si è arresa alle difficoltà, bensì si muove ancora di più per sostenere i cittadini. Ricordiamo come anche durante l’emergenza Covid la Difesa Civica abbia affrontato problematiche per tutelare i cittadini. L’ascolto della popolazione è un tassello fondamentale per affrontare e superare le grandi difficoltà che ci stanno mettendo alla prova. Proprio per la necessità di raccogliere queste informazioni e sostenere i cittadini nella loro risoluzione nasce lo Sportello per i danni da provvedimenti nell’era Covid.
E’ nato per la necessità vitale di avere un contatto diretto con i cittadini. E’ nato per dare loro supporto e per non farli sentire soli e abbandonati. Per sapere come intervenire è necessario conoscere quali siano i problemi reali vissuti nella vita quotidiana dalla popolazione.
Proprio per l’assenza di un’assistenza simile abbiamo visto come i cittadini hanno occupato le piazze delle città e hanno urlato il loro disagio. Sono sull’orlo della disperazione perché sentono lo Stato troppo lontano, troppo in alto per sentire le loro voci che chiedono aiuto.C’è oggi un’assoluta mancanza di ascolto rispetto a situazioni essenziali Questo disagio è stato percepito e ascoltato dall’A.N.D.C.I, creando quindi lo Sportello attraverso il quale i cittadini possano comunicare le proprie problematiche e sapere che davvero vi è qualcuno vicino a loro che intende aiutarli.
La condizione di stress dei cittadini ad oggi è molto preoccupante e spesso sfocia in gesti disperati. Il panico che si sta creando è alimentato dalla frustrazione e dalla rabbia del non ricevere attenzione e ascolto. È proprio qui che ora interviene lo Sportello per i danni da provvedimenti dell’era Covid. È oggi il necessario punto di riferimento e di supporto a tutela dei Cittadini.
Laura Donato